Metro Cosenza-Rende, irruzione attivisti sui cantieri: “no allo spreco”
Questa mattina un gruppo di attivisti di Rifondazione Comunista, Cosenza in Comune, Sinistra Italiana e Potere al Popolo, ha effettuato un blitz nei cantieri della metro leggera del capoluogo, esponendo uno striscione con su scritto: “Danni x tutti soldi x pochi”.
Con questa iniziativa hanno così voluto mettere in evidenza quella che per i manifestanti sarebbe “la insostenibilità urbanistica, ambientale ed economica” dell’opera.
“Una tavola imbandita da 160 milioni – affermano - corredata ed affiancata da altre opere di diverse decine di milioni, che ha messo d’accordo sia il centrodestra che il centrosinistra.”
Il dito degli attivisti viene puntato contro Occhiuto, Manna, Oliverio, Iacucci, Adamo e Bruno Bossio, Gentile e Orsomarso, Mancini e Morrone, che, sostengono, si sarebbero “trovati d’accordo per quest’opera che se è foriera per pochi di affari, clientele e consenso politico per la gran parte dei cittadini è semplicemente un danno che peserà per anni sulle loro tasche”.
“La determinazione del sindaco di non far esprimere democraticamente i cittadini, rigettando la richiesta di referendum effettuata a norma di Statuto comunale – sbottano i contestatari - è sicuramente la cartina di tornasole del fatto che tutti costoro hanno paura della volontà popolare.”
Gli attivisti fanno sapere poi che continueranno a sostenere il tracciato alternativo proposto dal comitato No-Metro, che ne prevede realizzazione utilizzando ed adeguando la rete esistente di Ferrovie della Calabria fino a Vaglio Lise oltre che recuperando il vecchio tracciato delle Ferrovie dello Stato da lì all’Università e che a loro dire “costerebbe molto di meno e sarebbe certamente più vantaggiosa in termini di tempi di percorrenza e di sostenibilità urbanistica.”
I contestatari concludono poi sostenendo che sui cantieri non vi sarebbe “nemmeno l’ombra di lavoratori e mezzi meccanici; evidentemente, il modus operandi che ha portato alla vergognosa figura dello stadio San Vito-Marulla – concludono - è destinato ad essere il tratto distintivo della Giunta Occhiuto!”