Ferro (FDI): presentati emendamenti su inapplicabilità sanzioni Sistri, riequilibrio Province e agricoltura
Il vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Wanda Ferro, ha presentato alcuni emendamenti al decreto Milleproroghe all'esame dell'aula di Montecitorio.
Si tratta di emendamenti riguardanti l’inapplicabilità sanzioni Sistri, il riequilibrio bilancio Province e sull’agricoltura.
Il primo emendamento punta a confermare la proroga della inapplicabilità delle sanzioni sull’operatività del SISTRI - il sistema di tracciabilità dei rifiuti - e aggiunge l’interruzione delle sanzioni per l’anno 2019 relative alla mancata iscrizione al sistema e al mancato o non corretto versamento dei contributi SISTRI.
“A otto anni dall’uscita del Decreto ministeriale 17 dicembre 2009 che ha istituito il Sistema – spiega l’on. Wanda Ferro - le imprese continuano a scontare le inefficienze e le criticità che hanno da subito caratterizzato il sistema, oggetto di numerose proroghe e di una trentina di provvedimenti di modifica e integrazione spesso contraddittori, senza tuttavia essere mai divenuto un sistema che traguardasse l’obiettivo da sempre condiviso con il mondo imprenditoriale, ovvero tracciare in maniera efficace ed efficiente i rifiuti, senza appesantire le imprese con procedure costose e ingestibili. Le imprese sono quindi obbligate a pagare per un sistema che non è pienamente operativo, dal momento che sono obbligate a utilizzarlo in aggiunta alla consueta gestione cartacea del formulario per il trasporto dei rifiuti, con evidente aggravio in termini di costi e adempimenti. Peraltro, ad oggi le imprese hanno versato ben 187 milioni di euro a fronte di un servizio mai divenuto operativo”.
Il secondo emendamento sottoscritto dall'onorevole Ferro propone di estendere da cinque a dieci anni il termine previsto dal comma 1ter dell'art. 259 del Tuel, che riguarda il riequilibrio di bilancio, considerata la situazione di particolare criticità della finanza degli enti in situazione di dissesto. La proposta tiene conto delle sollecitazioni dell'Upi, che ha evidenziato come, accanto alle criticità di carattere finanziario, va valutato come la riforma avviata dalla legge Delrio, volta a trovare una sua completa attuazione attraverso la riforma costituzionale bocciata dal referendum, ha fatto sì che tutti gli adempimenti, anche riferiti ai processi di risanamento finanziario previsti dal Tuel, si siano di fatto arrestati, proprio in virtù del processo di riordino istituzionale che ha attraversato gli ultimi quattro anni, facendo decorrere anche i relativi termini di legge, tanto da rendere necessaria una specifica deroga per le Province.
Inoltre, accogliendo le sollecitazioni pervenute dalle organizzazioni professionali agricole, e in particolare dalla Cia, Wanda Ferro, ha proposto alcuni emendamenti al decreto milleproroghe in materia di agricoltura.
Il primo emendamento propone la proroga al 31 dicembre 2019, dell’applicazione delle disposizioni in materia di acquisizione della documentazione e dell'informazione antimafia per i terreni agricoli che usufruiscono di fondi europei per importi non superiori a 25 mila euro, introdotta dall’ultima legge di bilancio. Già la soglia dei 150.000 euro, necessaria a far scattare l’obbligo della certificazione antimafia e prevista prima della legge 17 ottobre 2017 n.161, pur coinvolgendo all’incirca tremila domande, ha rappresentato un ostacolo amministrativo gravosissimo e che ha pesato sulle spalle delle imprese agricole alle prese con difficoltà ormai divenute strutturali nell’ambito dei pagamenti della politica agricola comune. L’introduzione dell’obbligo previsto dalla legge legge di bilancio 2018 rischia concretamente di produrre un impatto burocratico di dimensioni ancora più importanti se non accompagnata da una fase transitoria di durata opportuna al fine di calibrare il nuovo sistema dei pagamenti in agricoltura.
Un altro emendamento riguarda la tenuta telematica del Libro Unico del Lavoro da parte delle imprese agricole. Il ministero del Lavoro infatti non ha ancora emanato il decreto con cui devono essere stabilite le modalità tecniche e organizzative per cui le imprese non sono possono organizzare la tenuta telematica del Lul e di conseguenza essere preparate per gli adempimenti previsti dalla legge n. 199 del 2016 con effetto sulle retribuzioni dovute a partire dal mese di gennaio 2019. Il passaggio dal LUL cartaceo al LUL telematico rappresenta un adeguamento del tutto innovativo per le imprese in generale e per quelle agricole in particolare, per cui, anche ad evitare difficoltà di gestione è opportuno prevedere un tempo ragionevolmente adeguato per l’adattamento alle nuove modalità telematiche. Il mancato coordinamento tra entrata in vigore del LUL telematico ed il passaggio all’Uniemens per le imprese agricole comporterebbe, inoltre, un duplice adeguamento invece di uno solo, in quanto le imprese agricole si dovrebbero adattare prima all’Uniemens, che deve poi essere sostituito per legge dal LUL telematico: con ciò si creerebbero difficoltà e costi doppi per l’aggiornamento delle procedure a carico delle imprese agricole. L’emendamento propone, in attesa del decreto attuativo, che, corrispondentemente, l’effetto sulle retribuzioni dovute dalle imprese agricole decorra a partire dal mese di gennaio 2020 in considerazione del tempo necessario per l’adeguamento alle modalità tecniche e telematiche che tuttora non sono state precisate. Infine un terzo emendamento in materia di agricoltura propone una proroga al 1° luglio 2019 al fine di consentire l’adeguamento alle importanti novità in materia di corresponsione delle retribuzioni dei datori di lavoro ai propri dipendenti introdotte dall’ultima legge di bilancio.