UIL FPL, definito il percorso di stabilizzazione per i lavoratori dei Centri Per l’Impiego
Ancora una volta la UIL FPL Calabria chiude un accordo che rispecchia chiaramente i dettami della legge 75 del 2017 (Legge Madia) supportate dalle circolari 1 e 3 sempre del 2017.
La Calabria si distingue dalle altre regioni per la tempistica nell’applicazione della legge Madia; nella riunione di Venerdi 14 settembre, convocata dall’Assessore al Lavoro e Welfare della Regione Calabria Angela Robbe, si è definito il percorso di stabilizzazione dei Lavoratori dei Centri Per l’Impiego.
L’applicazione della Legge Madia ci ha consentito di portare a casa un risultato importante che va a sanare la posizione lavorativa di 86 lavoratori che, in tempi brevissimi, usciranno definitivamente dal limbo del precariato, acquistando quel minimo di serenità che ogni lavoratore deve avere per poter rendere in modo produttivo nei confronti di un’utenza, essa stessa vittima della precarietà e della disoccupazione.
Non siamo abituati a cospargere, soprattutto quando non necessario, di incenso la Giunta Regionale - ruolo preminente e quotidiano delle Segreterie regionali delle nostre consorelle della funzione pubblica di CISL e CGIL - tuttavia, in questo caso, diamo atto al governo Regionale, in Primis al Presidente della Regione On. Mario Oliverio di aver percorso una scelta coraggiosa nell’aver contrattualizzato i lavoratori dei CPI; ciò ha reso più agevole i successivi passaggi dei processi di stabilizzazione. Dobbiamo esprimere inoltre soddisfazione, per l’azione svolta dai dirigenti dei dipartimenti per l’impegno profuso e citiamo per tutti il Dott. Varone, Direttore del dipartimento del Lavoro e Welfare.
Abbiamo dovuto registrare anche momenti di non condivisione sulla discussione che si era sviluppata e che riguardava i 17 dipendenti assunti a Tempo indeterminato part-time, per i quali aleggiava una preoccupazione riguardante il percorso di trasformazione oraria full-time, quasi fossero interessati a percorsi diversi rispetto a tutti gli altri lavoratori; riteniamo di aver svolto un ottimo lavoro, grazie al tempestivo intervento dei nostri rappresentanti territoriali, del Gruppo aziendale e della RSU, che con un documento incisivo hanno determinato una correzione dell’accordo, visto che gli stessi dirigenti del dipartimento risorse umane hanno dovuto riconoscere l’errore commesso nei confronti di questi lavoratori, che avrebbero subito un grave torto, qualora fossero stati inquadrati a 32 ore settimanali.
Ora ci aspettiamo un iter veloce delle procedure in modo da chiudere una partita che ci ha visti impegnati insieme ai lavoratori in modo costante e ci accingiamo ad affrontare i successivi processi di stabilizzazione che riguardano altre centinaia di lavoratori della Regione Calabria per i quali sollecitiamo uguale impegno da parte della politica e delle strutture dirigenziali della Regione Calabria.