Dichiarazione del vice presidente della Provincia di Cosenza Mimmo Bevacqua
Le vicende di questi ultimi giorni che riguardano il Pd calabrese e, in particolare, quello cosentino hanno sicuramente rappresentato un momento di grande disorientamento e discussione nell’ambito del gruppo dirigente dello stesso Pd e della coalizione di centrosinistra. Le discussioni, però, anche quando si caratterizzano per toni e posizioni fortemente contrastanti tra di loro, rappresentano sempre e comunque un momento di crescita e di maturazione per qualsiasi forza politica anche se, quando ci si confronta su temi delicati che riguardano scelte di uomini e candidati, ritengo sia più opportuno ed utile, per ogni partito, circoscrivere le occasioni di dibattito all’interno delle sedi opportune, per evitare pettegolezzi, speculazioni, fraintendimenti ed incomprensioni. Per quanto mi riguarda, ho apprezzato molto il lavoro che, in questi mesi, ha svolto in Calabria il Commissario regionale del Pd, sen. Adriano Musi. La sua determinazione, la sua voglia di contribuire a ridare al partito un’immagine forte, rispettata e positiva hanno senz’altro motivato e ridato fiducia e passione in questi mesi a tanti dirigenti e militanti che, alla luce di quanto era accaduto prima e dopo la pesante sconfitta registrata alle recenti elezioni regionali, si erano lasciati prendere dalla sfiducia e dallo sconforto.
A Musi ebbi modo di dire nel primo incontro pubblico, al quale io partecipai alla sua presenza, che da lui ci saremmo aspettati un’azione forte e incisiva, finalizzata a ridare credibilità al partito. In quell’occasione dissi anche, con estrema chiarezza, che non volevamo essere considerati i “nuovi ascari” di nessuno, da utilizzare a seconda delle convenienze di questo o di quello. La sua risposta di allora e i suoi comportamenti che seguirono nei mesi a venire confermarono che eravamo in perfetta sintonia. Per questo motivo, conoscendo l’onestà intellettuale del senatore Musi, credo che la sua recente dichiarazione sul documento del Coordinamento provinciale di Cosenza sia il frutto di una visione e di una responsabilità più ampie, che non possono essere sicuramente ricondotte solo al pensiero, allo stile e alla logica di un dirigente con la schiena dritta che, nel corso di questi mesi, ha dimostrato con i fatti di avere grande rispetto per i gruppi dirigenti del territorio. Sono, pertanto, convinto che sia un grave errore trarre da questo episodio conclusioni affrettate per demonizzare e mettere in cattiva luce l’operato di Musi. Un errore che, come gruppo dirigente calabrese, non possiamo permetterci se non vogliamo ritornare a situazioni difficili che pensavamo di aver definitivamente superato e messo da parte.
Altra cosa è invece chiedere a Musi più discussione e più partecipazione al fine di raggiungere gli obiettivi per cui ognuno di noi ha manifestato vicinanza e supporto al suo operato. Sono sicuro, quindi, che Musi nei prossimi giorni troverà occasione e modo per legittimare l’operato del Coordinamento Provinciale di Cosenza e del Coordinatore provinciale Bruno Villella. A Bruno Villella e al Coordinamento provinciale del partito rinnovo il mio totale sostegno con la chiara e ferma consapevolezza che un partito si caratterizza e si rende protagonista della vita politica regionale quando assume responsabilità e decisioni difficili e quando, soprattutto, segna i processi politici in atto, diventando motore trainante dell’intera coalizione di centrosinistra.