Immigrazione. Manoccio ai ministri: “decreto Salvini indietro a livello di civiltà”

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Giovanni Manocchio

"La prima reazione provata leggendo il decreto Salvini è quella di inorridire per il grande passo indietro a livello di civiltà sulla considerazione degli esseri umani. Come si può pensare di equiparare lo status di migrante con quello di delinquente? Con quale criterio si sono unificati due situazioni ben diverse tra loro ovvero la sicurezza, che è un capitolo molto ampio, e l'immigrazione? Il Ministro, con questa scelta, nei fatti, dimostra di ignorare lo stato delle cose e pensa di illudere il popolo italiano con una serie di spot vuoti. Il suo decreto è mera propaganda, ammissione di incapacità a governare quello che è un fenomeno epocale e non un'ossessione. Ci sarebbe da riflettere perché se ogni immigrato è un delinquente allora cos'è ogni leghista?" Lo dichiara il vice sindaco di Acquaformosa, delegato per l'immigrazione della Regione Calabria, Giovanni Manoccio.

Per questo abborro il nuovo Decreto mira a cancellare, in primis le esperienze del sistema Sprar che rappresenta il sistema pubblico dell’accoglienza, a favore della degenerazione dei Cas che è il sistema delle prefetture, tanto care agli speculatori e imprenditori senza scrupoli che nel corso degli anni si sono ci-mentati con l’accoglienza, facendo degenerare il sistema, ricordo che il primo ad iniziare queste pratiche, proprio come oggi, fu l’allora Ministro degli Interni Maroni, anch’esso Leghista che affido, senza gare e senza evidenze pubblico il servizio dell’emergenza Nord-Africa ai tanti albergatori e ai tanti improvvisati operatori dell’accoglienza” – inveisce Manoccio.

“Oggi con il decreto si vuole cancellare un Sistema che l’intera Europa ci invidia, fatto da circa mille municipi con 38mila persone in accoglienza, con tanti giovani professionisti che sono entrati a far parte del mondo del lavoro, con un economia solidale distribuita nei territori, con piccoli comuni che sono rinati con la presenza dei migranti. Perché allora distruggere tutto ciò per una manciata di futuri voti? Perché far perdere il lavoro a tanti laureati, Psicologi, Assistenti Sociali, Laureati in Lingua, Mediatori soprattutto nel meridione che ritorneranno a fare i disoccupati? Per la gioia del Vicepresidente Di Maio, che potrà loro riconoscere il reddito di cittadinanza!" – avanza la nota.