Alluvione. Tansi: bombe d’acqua? “Nessuna fatalità”. Enti agiscano prima
Il capo della protezione civile regionale, Carlo Tansi, ha raggiunto oggi Davoli per un sopralluogo dopo l'alluvione che ha colpito gran parte del territorio calabrese (LEGGI).
Tansi, accompagnato dal primo cittadino Giuseppe Papaleo, ha voluto verificare il disastro provocato dall'esondazione del torrente “Roella”, che da fiumara apparentemente innocua si è trasformata in un fiume in piena ed ha inondato un intero quartiere, provocando allagamenti alle abitazioni, agli scantinati e trascinandosi con sé tutto ciò che poteva. Cittadini e amministrazione comunale sono ancora alle prese con la conta dei danni.
Il capo della protezione civile ha ribadito la sua posizione sul tema della prevenzione: “Noi interveniamo nell'emergenza, ma non ci sarebbe emergenza se gli enti preposti agissero con responsabilità”.
Non crede, dunque, alle teorie delle “bombe d'acqua” o della “fatalità” Tansi, secondo cui “bisogna darsi da fare prima del danno”. C'è poi da “semplificare e annullare la confusione sulle competenze, a cominciare da chi deve avere compiti specifici sulla pulizia degli alvei fluviali”.
Un tema particolarmente “caldo” a Davoli, proprio perché il sindaco già in estate aveva sollecitato un intervento della Regione sul torrente “Roella”, invaso da arbusti e canneti. Intervento successivamente programmato da “Calabria Verde”, dopo continui solleciti, per la fine di ottobre. Evidentemente, troppo tardi.
Il capo della protezione civile regionale si è congratulato con il sindaco per il suo operato durante la notte dell'alluvione che nei giorni seguenti e ha invitato i cittadini a predisporre tutta la documentazione necessaria per richiedere il rimborso dei danni subiti.