Chiusura ospedale, al via la protesta dei sindaci della Locride

Reggio Calabria Salute

Protesta a oltranza per i sindaci della Locride. È emerso nel corso di una riunione svoltasi nel palazzo del consiglio comunale di Siderno organizzato per impedire la chiusura dell’ospedale di Locri. La riunione è stata organizzata dall’Associazione dei Sindaci della Locride, presieduta da sindaco Franco Candia, affiancato dai primi cittadini di Locri Giovanni Calabrese e da quello di Bianco Aldo Canturi, con la presenza di altri 12 sindaci e molte associazioni del territorio.

Durante l’incontro, Candia ha letto la piattaforma con le linee guida delle richieste dei sindaci per rivendicare e riprendere in mano la nostra autonomia. Ha, inoltre, spiegato la decisione di attuare una protesta caratterizzata da un presidio permanente davanti all’ospedale: tutti i giorni da sabato 20, dalle ore 9:30 fino alle ore 12:30, che si concluderà solo quando saranno date delle risposte e soprattutto si vedranno delle azioni concrete volte a risolvere definitivamente questa spinosa situazione. Chiunque può partecipare e offrire, con la propria presenza, un importante contributo. Si spera nell’adesione anche dei sindacati.

Gli undici punti principali della piattaforma, individuata dai sindaci, per continuare a lottare in difesa dei diritti dei cittadini e per costruire un futuro sicuro sono i seguenti: Costituzione di un’unità strategica per l’ospedale di Locri; un ospedale “spoke”a tutti gli effetti; rispetto della dotazione dei posti letto; adeguamento immediato delle risorse umane, tecnologiche e strumentali di ogni struttura di ricovero; nomina dei primari in tempi brevi e certi; copertura del personale medico e paramedico come da pianta organica; rigida applicazione del piano aziendale; efficientamento del pronto soccorso; ripristino della casa della salute di Siderno; risoluzione delle problematiche legate alla risonanza magnetica; creazione di una rete del 118.

Perché per il sindaco Calabrese sono stati fatti “tutti i tentativi, attraverso la grande dimostrazione pubblica del 2015; con gli incontri a Roma e per ultimo con quello tenuto a Locri con la presenza di Scura e altri parlamentari. I risultati non si sono visti. Non ci rimane che attuare questo nuovo tentativo, nessuno può dire che siamo rimasti inermi, ci siamo dati da fare, ma hanno orecchie da mercante. Pertanto proviamo con questo sit-in, ognuno è libero di partecipare o meno, noi ci saremo”.

Tutti gli intervenuti alla riunione hanno assicurato la loro presenza e di avviare un passaparola tra la gente, perché la non partecipazione rappresenterebbe un danno sia per il singolo individuo che per l’intero territorio.