Locri. Chiusura ospedale, la protesta dei sindaci: “presidio ad oltranza”

Reggio Calabria Salute

L’Assemblea dei sindaci della Locride, si è riunita il 9 ottobre scorso presso la Sala Consigliare del Comune di Siderno, per avviare un’ulteriore azione di protesta democratica per sollecitare "una volta per tutte" i necessari interventi "di chi di competenza" sulle criticità dell’Ospedale di Locri.

Per evitare qualunque forma di strumentalizzazione politica e la replica di manifestazioni simili a quelle che, ciclicamente, sono state proposte nel corso degli anni, la formula di protesta scelta dai primi cittadini del comprensorio sarà quella di un presidio giornaliero, che si protrarrà fino a quando alla popolazione delle Locride non saranno date risposte certe in merito al futuro dei servizi sanitari di cui dovrebbero godere "per quanto sancito dalla Costituzione Italiana".

Per garantire il buon esito dell’iniziativa, questa forma di protesta, nell’occasione, si avvarrà del supporto di una piattaforma aperta anche durante i giorni del presidio e ritenuta utile per tracciare una strada che porti, finalmente, al funzionamento di una struttura sanitaria reputata di "importanza fondamentale" per il comprensorio.

Al centro della piattaforma, dieci questioni che per i sindaci sono state “troppo a lungo rinviate” e che risolvendole potrebbero garantire ai cittadini i Livelli Essenziali di Assistenza “che – affermano - qualcuno vorrebbe farci credere siano già assicurati”.

I sindaci, dunque, chiedono la costituzione di un’unità strategica per l’ospedale di Locri; un Ospedale “Spoke” a tutti gli effetti; il rispetto della dotazione dei posti letto; un adeguamento immediato delle risorse umane, tecnologiche e strumentali di ogni Struttura di ricovero; la nomina dei primari in tempi brevi e certi; la copertura del personale medico e paramedico come da pianta organica; la rigida applicazione del piano aziendale; l’efficientamento del Pronto soccorso; il ripristino della Casa della Salute di Siderno e la risoluzione delle problematica legata alla risonanza magnetica.

Il presidio si riunirà davanti all’ospedale di Locri a cominciare dalle 9:30 del 20 ottobre e fino a quando si renderà necessario continuare a protestare.

“La battaglia per l’ospedale - sbotta la delegazione - è una battaglia di civiltà che ci accomuna tutti. Non possiamo restare in silenzio dinanzi a uno smantellamento sconsiderato che rischia di lasciare 150mila persone senza un avamposto sanitario”.