Bilancio regionale, bacchettate dalla Corte dei Conti: “criticità su sanità e fondi Eu spesi in ritardo”
È in corso in questi momenti la requisitoria sul giudizio di parificazione del Rendiconto generale della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2017 da parte della Corte dei conti che ha già evidenziato delle forti criticità in due settori di spesa: fondi comunitari, rapporti con gli enti strumentali e le Partecipate e nella contabilità in materia di sanità.
Nella requisitoria, letta dal procuratore regionale della Corte dei Conti, Rossella Scerbo, è stato osservato, inizialmente, che "in sede di approvazione del rendiconto di gestione 2017 è stato accertato un risultato di amministrazione pari a 988 milioni: tuttavia, va considerato che alla formazione del risultato concorrono una quota accantonata di 641 milioni e una vincolata di 446 milioni, per un totale di 1,087 milioni, dando luogo a un disavanzo effettivo pari a 99 milioni”.
Il magistrato contabile ha sottolineato poi che rispetto all'anno precedente, da un punto di vista numerico, “si registra un miglioramento (nel 2016 il disavanzo accertato era stato apri a 144 milioni); e che anche il fondo cassa, che al 31 dicembre scorso era di 382 milioni, presenta un miglioramento, mentre invece si è registrato un calo nel volume delle riscossioni, sempre nel 2017, pari a 5,4 miliardi a fronte dei 6,2 del 2016, e dei pagamenti (nel 2017 pari a 5,3 a fronte di 6,5 del 2016).
Secondo la Procura regionale, inoltre, “il perdurante fenomeno del riconoscimento dei debiti fuori bilancio continua ad avere dimensioni tali da rendere quanto mai opportuno un approfondimento istruttorio”.
I DEBITI FUORI BILANCIO E LE SPESE “ANTERIORI”
Nella bozza di relazione, la sezione di controllo ha segnalato un fenomeno definito come “meritevole di attenzione”: con le leggi regionali 5 e 33 del 2017 sono stati riconosciuti debiti fuori bilancio per spese per le quali l'impegno era stato assunto anteriormente al riconoscimento: “appare evidente – secondo i togati - la violazione delle regole in materia di procedura di spesa che impongono l'assunzione dell'impegno a fronte di un'obbligazione di spesa perfezionata”.
Tra le criticità emergono dunque il mancato riconoscimento di debiti fuori bilancio in relazione a procedure in cui l'amministrazione regionale è terza pignorata; l'altro aspetto attiene alla corretta determinazione del fondo rischi. “Elemento che – sottolinea ancora la relazione - sul piano gestionale espone a rischi notevoli di dopi pagamenti che significa sottrarre risorse alla manovra di bilancio compromettendone gli equilibri. Questo, infatti, metterebbe a rischio l’attendibilità del consolidato".
“Nella prassi del mancato riconoscimento di debito per somme pignorate, la Procura ravvisa un altro profilo di criticità: dai dati forniti dalla regione risulta che vi è un ingente importo di euro 6,9 milioni in cui il debitore originario è l'Afor, che è un ente strumentale della Regione”.
LA SPESA DEL PERSONALE E IL LAVOTO FLESSIBILE
Altro capitolo sotto la lente della Procura contabile è la spesa per il personale con riferimento al lavoro flessibile: sul punto si evidenzia che "la Sezione di controllo ha rilevato il superamento della soglia del 50% della spesa sostenuta nel 2009", ma si evidenzia anche "l'adozione da parte dell'assessore al Bilancio e Personale di un atto di indirizzo, che dovrebbe portare al contenimento della spesa per il personale della Giunta e del Consigli per un importo di 552mila euro, risparmi che dovrebbero realizzarsi nel 2019".
Quanto al fondo rischi contenzioso, la Procura ritiene che "nonostante gli sforzi compiuti dall'Avvocatura regionale, permangono consistenti elementi di incertezza, perché la ricognizione non può dirsi completa per il 2016 e il 2017, né indicato sulla base di quali elementi il valore dello svincolo presso le giacenze del tesoriere è stato quantificato in 50 milioni".
In merito allo Stato patrimoniale, la Procura contabile rimarca gli sforzi positivi della Regione anche nell'attività di ricongiunzione e inventariazione, auspicando che "proceda e completi il suo cammino virtuoso anche ai fini di un'effettiva e piena valorizzazione del patrimonio".
I RITARDI NELLA SPESA DEI FONDI EUROPEI
La spesa dei fondi europei, da parte della Regione, fa invece registrare dei ritardi che metterebbero a rischio di revoca le risorse disponibili.
Per quanto riguarda lo stato di attuazione del Por Calabria Fesr-Fse 2014-2020 (i fondi comunitari), in particolare, anche per l'esercizio 2017, “la sezione di controllo - riferisce la procura - ha rilevato un significativo ritardo, che espone al rischio della perdita dei fondi comunitari e compromettere il raggiungimento degli obiettivi di crescita e sviluppo”.
“Alla data di ottobre – prosegue - la somma delle procedure attivate è stata pari all'89% della dotazione finanziaria: le azioni finanziate dal Fesr registrano impegni per il 39,5% e pagamenti per il 10,5% quelle finanziate dal Fse impegni pari al 5% e pagamenti pari al 4% della dotazione prevista”.
L'attuazione del programma - secondo la procura - ha finalmente visto un significativo passo avanti con 'approvazione del Piano finanziario di Sviluppo urbano sostenibile.