‘Ndrangheta: Calabria e Lombardia parti civili nel processo “Infinito”
La Regione Lombardia e la Regione Calabria hanno chiesto di costituirsi come parti civili nel processo, cominciato oggi con rito abbreviato, a carico di 118 imputati, coinvolti nella maxi-operazione “Infinito” della Dda di Milano che nel luglio 2010 ha portato in carcere oltre 170 persone nella sola Lombardia, dando un duro colpo alle infiltrazioni delle cosche della 'ndrangheta nel capoluogo lombardo e nell'hinterland.
"Il processo, davanti al gup di Milano Roberto Arnaldi, è iniziato oggi nell'aula bunker di via Ucelli di Nemi, dove erano presenti, nelle gabbie, molti dei boss imputati, dunque quasi un centinaio di persone trasferite da diverse carceri di tutta Italia. Il processo è stato rinviato al prossimo 16 giugno, quando il giudice deciderà se ammettere le parti civili. Oltre alla Regione Lombardia e alla Regione Calabria, rappresentate rispettivamente dagli avvocati Paolo Della Sala e Luigi Gullo, hanno chiesto di costituirsi il Comune di Pavia e quello di Bollate, il curatore fallimentare della Perego Strade, società che secondo gli inquirenti era in mano ai clan, e una associazione antiracket.
Tra i 118 imputati, figura anche Pasquale Zappia, che venne eletto a capo della “Provincia Lombarda”, struttura di vertice della 'ndrangheta in Lombardia, nell'ormai famoso summit dell'ottobre 2009 nel centro Falcone-Borsellino di Paderno Dugnano, nel milanese. Altri 39 imputati, invece sono a processo con rito ordinario e la prossima udienza è fissata per il 14 giugno, quando la Regione Lombardia dovrebbe presentare la sua richiesta di costituzione di parte civile. L'amministrazione calabrese, invece, l'aveva già presentata nell'udienza dell'11 maggio scorso.