‘Ndrangheta e appalti pubblici in Lombardia, 7 arresti per corruzione
Sette persone sono state arrestate con l'accusa di corruzione, abuso d'ufficio, turbata libertà degli incanti, frode in pubbliche forniture ed altro, dai Carabinieri della Compagnia di Desio che stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare emessa dall'Ufficio del Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Monza. Fra gli arrestati ci sarebbero alcuni funzionari pubblici della Brianza.
LE INDAGINI in corso dal marzo 2012, avrebbero consentito di portare alla luce legami diretti e indiretti tra alcuni degli imprenditori indagati e soggetti appartenenti alla 'ndrangheta, organici alla "locale" di Desio, già coinvolti nell'indagine "Infinito". Dagli accertamenti è stato possibile provare l'esistenza di un sistema corruttivo strutturato e collaudato, che avrebbe consentito l'aggiudicazione di svariate gare d'appalto ai destinatari del provvedimento restrittivo. (AGI)
h 10:41 | Ci sono anche due funzionari e un tecnico dei comuni di Desio e Solaro, comuni a nord di Milano fra le sette persone arrestate oggi nell'ambito dell'inchiesta per corruzione abuso d'ufficio, turbata libertà degli incanti e frode in pubbliche forniture. L'indagine è partita nel marzo del 2012 quando il Comune di Desio ha presentato due esposti ai carabinieri ipotizzando l'irregolarità della condotta dei dipendenti dell'Ufficio contratti dello stesso comune.
Le indagini hanno accertato legami diretti e indiretti, anche familiari con alcuni degli indagati e appartenenti alla 'Ndrangheta inseriti nella "Locale" di Desio, già colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione di tipo mafioso, nell'ambito della operazione 'Infinito' condotta nel luglio del 2010. Secondo quanto accertato dai militari, i dipendenti e i funzionari comunali hanno consentito che agli imprenditori coinvolti nell'inchiesta fossero assegnate gare d'appalto in maniera illecita. Maggiori dettagli saranno diffusi durante una conferenza stampa che si terrà alle 12 nel Comando provinciale dei carabinieri di Milano.
h 16:44 | Sono stati sequestrati anche quattro Rolex di cui uno dal valore di 22mila euro e 16mila euro durante l'indagine che ha portato all'arresto di 7 persone fra cui anche funzionari pubblici e un tecnico dei comuni di Desio e Solaro, in provincia di Milano. Gli orologi erano a casa di Roberto Santambrogio, dipendente dell'ufficio contratti e appalti del Comune di Desio. Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dai carabinieri di Desio, Santambrogio avrebbe pilotato almeno tre appalti, fornendo indicazioni alle imprese i cui responsabili sono anche loro stati arrestati. In manette, oltre a Santambrogio, è finito un suo collaboratore, Maurizio Manzotti, 59 anni, geometra. Fra gli imprenditori arrestati c'è Stefano Parravicini, 36 anni, titolare della Valera Scavi srl una delle aziende che ha ottenuto appalti dal Comune. Il nome di Parravicini era già emerso nel 2010 nell'inchiesta Infinito che aveva smantellato una costola della 'Ndrangheta in Lombardia. Accanto a lui Rosario Britti, 46 anni, nipote di Domenico Pio, condannato a 16 anni, sempre in seguito all'inchiesta infinito; Alfredo Crotti, 80 anni, imprenditore, posto agli arresti domiciliari; Pietro Corati, 40 anni, collaboratore di Parravicini; Giovanni De Michele, 39 anni, ingegnere impiegato al Comune di Solaro.
Le gare finite sotto la lente degli investigatori sono 4. Le prime tre a Desio riguardano forniture per un servizio di ripulitura neve dalle strade per un totale di 86mila euro; lavori di manutenzione di segnaletica stradale per un totale di 350mila euro; manutenzione ordinaria e straordinaria di strade e marciapiedi per un totale di 100mila euro e manutenzione stradale e sgombero neve per il comune di Solaro per un totale di 350mila euro. Secondo gli investigatori i funzionari arrestati avevano "frequentazioni continue con gli imprenditori" ai quali consigliavano come fare i bandi per poi poterli vincere. Dalle indagini è emerso che in un'occasione un appalto è stato vinto da una 'impresa amica', senza che quest'ultima ne avesse i requisiti. "Gli arrestati si muovevano con estrema disinvoltura - ha dichiarato Cataldo Pantaleo, comandante della Compagnia dei carabinieri di Desio - mentre i dipendenti collusi anziché curare gli interessi pubblici favorivano gli imprenditori". I funzionari pubblici tentavano così di impedire che il numero delle offerte per ogni appalto superasse il numero di 9, perché altrimenti la scelta avveniva attraverso un calcolo più sofisticato e più difficile da prevedere, anziché guardando l'offerta più vantaggiosa.
È partita dalla segnalazione fatta dal capo dell'ufficio contratti e appalti del Comune di Desio, provincia di Milano, l'inchiesta che ha portato in carcere sette persone arrestate con l'accusa di corruzione abuso d'ufficio, turbata libertà degli incanti, frode in pubbliche forniture. Di fronte ai carabinieri il funzionario pubblico lamentava l'andirivieni di donne per lo più romene, dall'ufficio di Roberto Santambrogio, suo sottoposto, che lasciava anche spesso la scrivania in orario di lavoro per raggiungere gli imprenditori che, secondo quanto accertato dalle indagini, ottenevano gli appalti grazie ai consigli che gli dava lo stesso Santambrogio. Le indagini dei carabinieri di Desio sono partite proprio da queste segnalazioni. Secondo quanto accertato dai militari Santambrogio aveva la possibilità di parcheggiare durante le ore di lavoro la sua auto in un parcheggio messo a disposizione del Comune. Le targhe che aveva fatto autorizzare per accedere a quel parcheggio non erano solo quelle delle sue auto, ma anche di auto guidate da donne romene che gli facevano visita durante l'orario di ufficio. Per questo motivo Santambrogio è stato anche indagato per abuso d'ufficio. (Agi)
(Agi)