‘Ndrangheta: nuovo stop processo Zambetti,difesa chiede vigilanza

Calabria Cronaca

Si ferma di nuovo il processo su presunte infiltrazioni della 'ndrangheta in Lombardia, a carico, tra gli altri, dell'ex assessore lombardo alla Casa, Domenico Zambetti. Da circa un anno e mezzo il processo non riesce a “decollare” per varie questioni procedurali e la Corte d'Assise lo ha sospeso di nuovo e rinviato al 19 novembre per un difetto di notifica relativo all'imputato Ciro Simonte. Oggi in aula uno dei legali degli imputati, il professor Oreste Dominioni, ha annunciato che chiederà alla Procura Generale di “monitorare” quanto sta accadendo in questo processo che, afferma, "in un anno e mezzo non si è riusciti neanche a incardinare". (AGI)

h 16:04 | Il procedimento è a carico di Zambetti, arrestato nell'ottobre 2012 per voto di scambio con la 'ndrangheta, e di altre 9 persone. È stato fermo per oltre un anno perché, per dirimere questioni di competenza e decidere su uno dei reati contestati, è passato prima davanti ai giudici del Tribunale, poi è tornato in fase di udienza preliminare, è arrivato in Corte d'Assise e infine è stato rispedito davanti al Tribunale (e non in Corte d'assise come scritto in precedenza). Un percorso tormentatissimo iniziato nel giugno 2013 quando i giudici dell'ottava sezione penale del Tribunale milanese avevano deciso che il procedimento, a dibattimento appena iniziato, dovesse retrocedere alla fase della chiusura delle indagini preliminari e della richiesta di rinvio a giudizio.

Secondo il Tribunale, il gip Alessandro Santangelo che aveva disposto il processo col rito immediato non aveva tenuto conto che ad alcuni imputati era contestato il reato di sequestro a scopo di estorsione di competenza della Corte d'Assise. Si era quindi tornati alla fase dell'udienza preliminare e poi i dieci imputati erano stati mandati a processo davanti alla Corte d'Assise. L'8 maggio quest'ultima aveva sollevato conflitto di competenza rimandando gli atti alla Cassazione e sostenendo che non ci fosse alcuna connessione tra il reato di sequestro di persona, contestato solo ad alcuni degli imputati, e il reato associativo di cui risponde anche Zambetti. La Suprema Corte, sottolineando la "stasi processuale", aveva rinviato tutto all'ottava sezione penale del Tribunale davanti a cui si sta celebrando il processo. Oggi, la nuova empasse, con la mancata notifica dell'atto di citazione a Ciro Simonte.

Il collegio ha deciso di non stralciare la posizione della sola posizione di Sinonte, facendo così proseguire il processo per gli altri imputati, ma di sospenderlo per tutti e aggiornarlo al 19 novembre per la rinnovazione degli atti a Simonte. (AGI)