‘Ndrangheta: clan Mancuso, perquisiti società e due bar a Roma
Sono dieci le persone destinatarie dei due decreti di perquisizione e sequestro emessi dalla Dda di Catanzaro nell'ambito delle indagini sul clan Mancuso di Limbadi che sarebbe riuscito a controllare appalti in provincia di Vibo Valentia, a Roma e in Lombardia. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Dda, Pierpaolo Bruni, ruotano intorno ad un'associazione mafiosa che sarebbe riuscita a gestire appalti e attivita' economiche anche grazie al sostegno di logge massoniche deviate. Tra le sedi perquisite, attivita' imprenditoriali, studi commerciali e due bar a Roma.
I destinatari del decreto di perquisizione sono: Nicola Tripodi, 64 anni, originario di Briatico (Vv) e residente ad Anguillara Sabazia (Roma) e ritenuto il capo dell'omonima cosca; la figlia Marika Tripodi, 27 anni, residente a Roma, ritenuta amministratrice della Edil Sud; il figlio del presunto boss, Orlando Tripodi, 26 anni, residente a Roma; Francesco Comerci, 37 anni, residente a Roma e amministratore formale della Edil Sud; Nunziato Grasso, 43 anni, di Messina, commercialista e consulente della societa'; Vincenzo De Maggio, 70 anni, commercialista di Messina; Paolo Coraci, 60 anni, di Monforte San Giorgio (Messina); Massimo Murano, 39 anni, di Legnano; Mario Festa, 60 anni, di Gaeta (Latina), ritenuto il procacciatore d'affari a disposizione della cosca; Angelo Fiaccabrino, 63 anni, domiciliato a Rozzano (Milano), che sarebbe promotore di una loggia massonica deviata a servizio della 'ndrangheta. Tra le attivita' di cui e' stata disposta la perquisizione risultano diverse societa' di costruzioni, due bar tavola calda nel centro di Roma; gli studi dei due commercialisti indagati; abitazioni ed immobili riconducibili alle persone coinvolte. Complessivamente gli indagati di questa prima tranche sono una ventina, ma l'operazione e' molto piu' complessa e sarebbero diverse le persone coinvolte. Con i due decreti emessi la Dda di Catanzaro punta ad acquisire atti utili per confermare rapporti e convergenze negli affari, anche tra la cosca e le logge massoniche deviate.