‘Ndrangheta: Luigi Crespi, Ambrogio non era “collettore di voti”
Ambrogio Crespi, la cui richiesta di scarcerazione e' stata respinta ieri dal tribunale del riesame di Milano, non avrebbe mai rastrellato voti per conto della 'ndrangheta. Lo afferma in una nota il fratello Luigi, famoso sondaggista, secondo il quale, nel quartiere di Baggio, "dove doveva manifestarsi la presunta azione di collettore" di Ambrogio, "le poche decine di preferenze raccolte sono diventate nel dispositivo del riesame il luogo sinistro dove avrebbe raggiunto il massimo dei voti" Domenico Zambetti, l'assessore lombardo arrestato. Luigi afferma che il fratello non conosceva ne' Zambetti ne' "chi lo definiva capace di detenere e spostare voti". Il sondaggista contesta una serie di elementi contenuti nelle motivazioni con cui il tribunale del riesame ha respinto la richiesta di scarcerazione.
"Ho dovuto leggere che il fatto che nel 2006 Ambrogio disponesse di 1.000 voti come candidato sindaco e poco piu' di 800 come somme delle due liste che lo sostenevano autorizza a pensare che dopo 4 anni questi fossero cresciuti a 2.500 perche' era piu' esperto" afferma Luigi Crespi. E ancora: "Ho scoperto che il testimone di nozze al matrimonio di mio fratello non ero io e dell'esistenza di una sorella che non ho mai conosciuto".