Milano, ventitrè arresti della guardia di finanza. Sono parenti del boss di Cittanova
Sono 23 gli arresti eseguiti stamane dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria e del gruppo pronto impiego di Milano, di cui 22 in carcere, e una agli arresti domiciliari di persone ritenute vicine alla ‘ndrangheta. Alcune ordinanze sono state eseguite in Emilia Romagna: per tutti l’accusa di vari reati tra cui riciclaggio, usura, estorsione, truffa, corruzione, sostituzione di persona, trasferimento fraudolento di valori, associazione a delinquere, furto aggravato, ricettazione, evasione; in alcuni casi si contesta anche l’aggravante del metodo mafioso. Per nessuno, invece, è stato ipotizzato il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso.
Nel corso dell’operazione le fiamme gialle hanno eseguito anche il sequestro di beni mobili e immobili per oltre 5 milioni di euro. I provvedimenti d'arresto sono stati firmati dal gip Luigi Varanelli su richiesta del pm della Dda milanese Giuseppe D'Amico. Da sottolineare che alcuni degli arrestati hanno legamise di parentela con una famiglia di una nota cosca reggina di Cittanova.
H 10:49 | L’operazione è stata denominata “Black hawks”. Le persone arrestate fanno riferimento alla famiglia calabrese dei Facchineri che opera a Milano, pur avendo conservato legami con la terra di origine. Vittime delle estorsioni sono imprenditori lombardi.
H 13:10 | Un finto capitano della Guardia di finanza che prometteva agevolazioni nelle verifiche fiscali e un vero carabiniere del comando di Monza che gli faceva da 'garante' sono tra i protagonisti dell'inchiesta milanese che ha portato all'emissione di 23 ordinanze di custodia cautelare, di cui ne sono state eseguite otto in carcere e una ai domiciliari (gli altri destinatari erano già detenuti). Tra gli arrestati figura appunto il vicebrigadiere Salvatore Russo. Lo schema era collaudato e si avvaleva di due uomini, entrambi "manovrati" dai Facchineri, Giovannini e Purita. Gianluca Giovannini, nella sua qualità di broker del settore nautico, individuava gli imprenditori vittime e si procurava informazioni sulle società. L'altro mediatore, Orlando Purita, si presentava a questi millantando di essere il capitano Morabito della Guardia di Finanza di Roma e di avere conoscenze influenti ai vertici del corpo. "In almeno un'occasione - si legge nell'ordinanza firmata dal gip Luigi Varanelli - tale falsa attribuzione è stata confermata grazie al contributo del suo amico Salvatore Russo alias "Paolo", col grado di vicebrigadiere e attualmente in servizio presso il nor di Monza".
h 16:16 | Nessuna denuncia da parte degli imprenditori vittime delle estorsioni e delle usure al centro dell'inchiesta milanese che ha portato all'emissione di 23 ordinanze di custodia cautelare anche nei confronti di membri della famiglia calabrese dei Facchineri. Il dato è stato sottolineato durante la conferenza stampa in cui sono stati illustrati i risultati dell'operazione dal comandante del Nucleo di polizia tributaria di Milano, Vincenzo Tomei: "nessun imprenditore, nessuno della società civile ha fatto denuncia. Le persone coinvolte in questa vicenda sono ben inserite nel contesto sociale, vivono a Milano e non tengono in nessun conto l'idea di un'alternativa a questo modo di vivere. Questo e' un aspetto che ci preoccupa molto". Tomei ha inoltre spiegato che nell'indagine non sono coinvolti politici perché "qui gli indagati investono i soldi, non c'e' bisogno di nessun politico".