‘Ndrangheta, guardia di finanza sequestra beni per 15 milioni di euro a Milano
Ammonta a circa 15 milioni di euro il valore complessivo dei beni sequestrati questa mattina dalla Guardia di Finanza di Milano nei confronti di soggetti affiliati alla 'ndrangheta nell'ambito dell'operazione 'Infinito - Neverending'. In particolare, sono stati sottratti alle cosche 39 abitazioni, 37 box, 14 locali commerciali/magazzini e 6 aree edificabili. Il blitz è scattato in Lombardia e la Calabria. Il sequestro preventivo è finalizzato alla confisca ed è stato disposto dal gip Andrea Ghinetti nell'ambito dell' inchiesta Infinito coordinata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dai pm Paolo Storari e Alessandra Dolci e condotta dai carabinieri di Monza e dal Ros di Milano. Tutti i beni sequestrati erano infatti ubicati nelle Province di Milano, Varese, Pavia, Bergamo, Como, Lecco, Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria. Immobili a disposizione di affiliati alla 'ndrangheta, anche se intestati a familiari o prestanome.
Le indagini della Dda di Milano, coordinata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini, hanno permesso di far luce sul patrimonio degli oltre 160 affiliati alla 'ndrangheta residenti già da tempo nell'hinterland milanese prima di essere arrestati nella mega operazione del luglio scorso. Continua l'attività di repressione della criminalità mafiosa che ha esteso, ormai in modo innegabile, i propri tentacoli nelle regioni settentrionali.
La Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Milano aveva delegato le indagini al Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza di Milano che, con il supporto del Servizio Centrale Investigativo Crimalità Organizzata, è riuscito a mappare il patrimonio immobiliare degli arrestati e a verificare i presupposti per la loro confisca. Si è infatti verificata una sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio accumulato di cui gli indagati non sono riusciti a dimostrare la legittima provenienza. A seguito di un'attività investigativa partita la scorsa estate nei confronti degli oltre 160 arresti affiliati alla 'ndrangheta, è emerso che i beni, il cui valore complessivo ammonta a circa 15 milioni di euro, appartenevano effettivamente alla 'ndrangheta, anche se spesso venivano intestati a familiari o prestanome. I tre pm a breve dovrebbero chiedere di processare con rito immediato le circa 180 persone arrestate in Lombardia quasi tutte lo scorso luglio.
I sequestri, effettuati nell’ambito delle indagini coordinate dal pool della Dda milanese (Ilda Boccassini, Paolo Storari, Alessandra Dolci) riguarderebbero anche alcuni immobili appartenenti all’avvocato di Pavia Pino Neri e Pasquale Zappia, che prima di finire in carcere nel maxi blitz del luglio scorso, avrebbero guidato la Provincia lombarda, ovvero l’organo di vertice, una sorta di cupola, della ‘ndrangheta in Lombardia.