Presentato oggi un volume che permette di monitorare i flussi di spesa e di entrata nella Regione
"Uno strumento straordinario, che permette di monitorare i flussi finanziari di spesa e di entrata in Calabria, accrescere la conoscenza del territorio e supportare così politiche sempre più virtuose". Con queste parole - informa una nota dell'Ufficio stampa della Giunta - il vicepresidente della Regione Calabria, Domenico Cersosimo, ha presentato il volume "L'Italia secondo i Conti Pubblici Territoriali. I flussi finanziari pubblici nella Regione Calabria".
Una monografia che è soprattutto un prezioso strumento di analisi, poiché consente una conoscenza approfondita di dati statistici importantissimi anche per la pianificazione e la programmazione delle politiche regionali. Il volume è stato presentato stamattina all'università Magna Graecia di Catanzaro in un'aula gremita che ha visto succedersi gli interventi del vicepresidente della Giunta regionale Domenico Cersosimo, dell'assessore regionale al Bilancio, Demetrio Naccari Carlizzi, e di numerosi altri relatori. "Questa monografia - ha detto Cersosimo - si affianca ad altri documenti analoghi realizzati in Italia, e consente di avere un quadro quantitativo dei flussi della spesa pubblica regionale molto chiaro e preciso". Uno strumento che permette soprattutto, ha aggiunto Cersosimo, di poter comparare la situazione dei flussi finanziari calabresi a quella delle altre regioni, e scoprire ad esempio che "non è vero che la nostra regione riceve più trasferimenti pubblici da parte dello Stato, anzi questa monografia ci dice che noi riceviamo sia in termini pro capite sia in termini di conto capitale, quindi di investimento, meno risorse di un cittadino della Lombardia, del Friuli o della Toscana". Il perchè è facile a dirsi: "La spesa pubblica italiana - ha sottolineato infatti Cersosimo - non tenta di colmare i deficit di sviluppo delle regioni ma tenta di inseguire il modello di sviluppo dominante. Le regioni che più hanno più ricevono, quelle che meno hanno meno ricevono". Ancora, ha aggiunto Cersosimo, "paghiamo la stessa aliquota di tasse ma, applicandola ad un reddito molto basso, in Calabria, le entrate sono significativamente inferiori a quelle di altre regioni. Lo Stato dovrebbe intervenire con una politica di perequazione finanziaria, invece è assente; anzi, dal 2001 sempre meno risorse vengono trasferite in Calabria accentuando il divario sia in termini di trasferimenti sia in termini di servizi". L'assessore al Bilancio Naccari Carlizzi si è soffermato dal canto suo sul Patto di stabilità, che rappresenta un limite oggettivo per la Calabria poiché fissa un limite quantitativo di spesa. "Alcune regioni come la Calabria hanno aumentato notevolmente le proprie performance in termini di spesa pubblica - ha affermato Naccari Carlizzi - utilizzando le risorse comunitarie. La Calabria ha addirittura raddoppiato la spesa comunitaria rispetto al 2005. Ma il fatto che si sia applicato un tetto quantitativo di spesa blocca la capacità di generare sviluppo. Per questo le regioni del Mezzogiorno - ha detto Naccari Carlizzi - hanno convinto la Conferenza delle regioni italiane a richiedere una modifica di questo patto.
Le risorse comunitarie sono aggiuntive, e non spenderle perchè c'è il limite previsto nel patto di stabilità -ha concluso- sarebbe un atto gravissimo se si considera il bisogno di sviluppo di una Regione come la Calabria".