Da Platania un messaggio per ‘cambiare rotta’ nei confronti della violenza di genere
"La Calabria è al secondo posto per atti di violenza, all'ultimo posto per la denuncia dello stesso reato". A conclusione di un intervento ricco di spunti e indicazioni legislative il Comandante Francesco Zangla, che dirige la stazione dei Carabinieri di Soveria Mannelli, si è soffermato sulla necessità della denuncia di tutti quei casi che la legge riconosce come “violenti a danno di soggetti deboli”.
Prima di lui i saluti e l'accoglienza del padrone di casa, il sindaco di Platania, Michele Rizzo aprono il convegno: "Cambiare rotta. Donne e percorsi di diritti", organizzato dall´Associazione Mago Merlino di Lamezia Terme, in collaborazione con il Comune e la Biblioteca comunale di Platania.
"Nel venerdì che precede la giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne, è importante aprire un dibattito pubblico su questo tema e sono lieto questo avvenga nel nostro comune. È un modo – ha detto il sindaco - per contribuire alla costruzione di una cultura che vada contro ogni forma di violenza".
L'excursus legislativo, e non solo, sul tema della violenza di genere si è poi inanellato nella visione giuridica e psicologica. La relazione tenuta da Annita Vitale ha chiarito il percorso che dalla Convenzione di Istanbul in poi (2013), vede l'Italia recepire il reato legato al genere ma non cambia, di fatto, linguaggio.
"Non esiste ancora nel dizionario giuridico la parola femminicidio, ma parliamo ancora di omicidio, - dice la Vitale - lasciando ancora una falla nel riconoscimento di un reato perpetrato in maniera esponenziale ai danni del genere femminile".
“Ma perché è così difficile parlare di violenza?”È la domanda alla quale prova a rispondere l'attenta relazione della Masha Russo, psicologa. Con una disamina sulle influenze culturali, sociali e psicologiche, per riflettere sul perché il dominio maschile sulle donne sia la più antica e persistente forma di oppressione contro le donne. "Perché forse è dall'abito degli atteggiamenti personali fatti di gesti, parole, modi socialmente diffusi, ma a volte non classificati come violenti, che passa la consapevolezza dell’essere oggetto di violenza".
Inconsapevolezza culturale e sociale dunque o atteggiamenti di chiusura e paura. “La violenza - è stato detto più volte durante l'incontro che ha riempito la sala della biblioteca comunale del parco letterario Felice Mastroianni di Platania, - passa per la sudditanza economica e psicologica, passa dal mancato riconoscimento dell'altro come soggetto di diritto e passa per quella strada che vuole la violenza silenziosa e non riconosciuta come tale”.
L' incontro, moderato da Maria Pia Tucci, il cui titolo era già il programma di un viaggio, "Cambiare rotta. Donne e percorsi di diritti", ha trovato come risvolto la disponibilità ad intraprendere un nuovo 'giro di boa' che coinvolga gli attori educativi agenti sul territorio del Comune di Platania, così come proposto nell'intervento conclusivo di Suor Anna Cerutti, referente dell' ssociazione Mago Merlino che nel più ampio progetto "Stelle e luci" sostenuto da Fondazione con il Sud, porta avanti azioni di sensibilizzazione per la costruzione di una cittadina consapevole e sensibile ai temi della violenza.
"Il nostro territorio è segnato da una debole cultura a svelare i torti, i compromessi, gli abusi, a riconoscere le violazioni, ma lavorare alla filiera della tutela - dice Suor Anna Cerutti - può aiutarci a implementare percorsi di educazione alle relazioni e all’affettività a partire fin dall’età scolare, favorire il riconoscimento di relazioni non rispettose e violente e favorendo, grazie ad un lavoro sinergico, l’inserimento sociale e lavorativo delle donne vittime di violenza".
Da un pomeriggio partecipato e attento, definito di sensibilizzazione, scaturisce dunque un messaggio di consapevolezze e proposte per agire in termini pratici e diffusi per contrastare la violenza sulle donne, a partire dal saperla riconoscere proprio la dove si consuma, dove troppe volte si rimane o si torna: le mura domestiche.
La proposta avanzata dalla religiosa Cerutti, e accolta dal Sindaco Rizzo, sarà attivata sotto forma di laboratorio ed interesserà il tessuto cittadino di Platania, coinvolgendo tutte le realtà socio-aggregative.