Cgil: "VXI Autorità portuale del Governo errore strategico dell’Area dello Stretto”
“La XVI autorità portuale proposta dal Governo è un errore strategico per l'Area dello Stretto”.
Lo sostiene Filt-Cgil che ribadisce di aver “già espresso come la nostra motivata e netta contrarietà al provvedimento innanzitutto per due ordini di motivi. Il primo è relativo al fatto che la riforma del sistema portuale nazionale era stata costruita dopo un lungo confronto anche con il sistema delle imprese e con i sindacati che aveva portato ad una razionale riduzione delle Autorità portuali, secondo il principio che una governance di sistema sarebbe stata più utile per i porti e più produttiva per il sistema industriale, commerciale e della logistica”.
“In questo quadro, anche i porti di Messina e di Milazzo avrebbero ricevuto nuovo slancio diversamente dall'isolamento protezionista che li ha contraddistinti fino adesso – avanza la nota. In secondo luogo, la nuova Autorità penalizzerà i porti di Villa e Reggio perché fuori dagli effetti di trascinamento derivanti dal porto di Gioia e dalla sua capacità di attrarre investimenti. Un danno pesante per la prospettiva di sviluppo di Reggio e Villa le cui attività resterebbero solo quelle attuali senza la possibilità di attrarre nuove aziende e nuovi interessi”.
“Inoltre, nonostante quanto dichiarato da esponenti del Governo, gli effetti della Zes risulterebbero profondamente compromessi per gli interventi di carattere industriale sia a Reggio che a Villa e Campo Calabro. Ecco perché – secondo la sigla – è importante, anche per la nostra sollecitazione, la lettera inviata al Ministro Toninelli e al Governo, dal Presidente della Giunta regionale calabrese e dai sindaci di Reggio e Villa. Ma c'è un aspetto ulteriore che ci preoccupa".
"La Cgil – prosegue la nota - è storicamente e giustamente legata alle ragioni della integrazione fra le due sponde dello Stretto e per decenni, invece, le classi politiche e dirigenti messinesi e reggine non hanno saputo o voluto procedere concretamente in questa direzione. Solo convegni e impegni reciproci, di legislatura in legislatura, sempre disattesi, dimostrando in sostanza che l'Area metropolitana dello Stretto se rappresenta una vocazione naturale non ha rappresentato mai un vero interesse politico”.
“E l'istituzione della XVI Autorità portuale dimostra proprio ciò. Come si integra un'area se poi si indebolisce e si limita una parte di esso? – si chiede l’organizzazione. Questa assurda trovata di Toninelli risponde solo alla perversa logica delle più logore classi dirigenti meridionali: qualche poltrona e qualche sgabello per rispondere alle bramosie dei cortigiani locali. E poi lo chiamano cambiamento! Ecco perché una lettera è insufficiente”.