Federalismo fiscale e ingiustizia sociale: se ne parla con l’autore di “Zero al sud”

Calabria Attualità

Importanti riscontri per l’Associazione culturale “Osservatorio delle Due Sicilie” si sono verificati a Cosenza e Lamezia, in occasione della presentazione del libro del giornalista del Mattino Marco Esposito sull’ingiustizia sociale creata dal federalismo fiscale.

L’autore sabato sera al Chiostro di San Domenico a Lamezia, domenica mattina alla libreria Ubik di Cosenza, mentre domenica sera è stato ospite della Tgr Calabria. Tornerà nella nostra regione ai primi di febbraio.

Il primo incontro di Lamezia è stato introdotto dal presidente dell’Osservatorio Alessandro Malerba e coordinato da Rosella Cerra, componente della stessa associazione. Il volume (Ed. Rubbettino) vanta la prefazione dell’economista Gianfranco Viesti ed ha come sottotitolo “La storia incredibile (e vera) dell’attuazione perversa del federalismo fiscale”.

Il federalismo fiscale è stato l’ennesima fregatura per il Sud: ha acuito il divario economico e sociale con il resto dell’Italia, ha aggravato la questione meridionale e ha determinato la rinuncia dello Stato a garantire in maniera equa, come vuole la Costituzione, servizi e risorse per tutti i cittadini”. Più risorse al Nord, zero al Sud! Per rimarcare la disparità, nel 2017 è stata introdotta la variabile statistica di comodo “dummy”, con cui – ha evidenziato il giornalista - è stata introdotta una vera e propria forma di razzismo camuffata con una variabile fantoccio. Le disparità, la sproporzione tra quanto viene erogato al Nord e quello che effettivamente arriva nel Mezzogiorno è possibile perché non sono mai stati definiti i Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale”.

A tal proposito Cerra ha evidenziato come il ritardo nella definizione dei Lep viene giustificato dalla mancanza dei “fabbisogni standard”, i quali mancano perché ancora non ci sono i Lep. Insomma oltre al danno la beffa. E rivolge direttamente la domanda al sindaco se contro questa aberrazione sia disposto a fare ricorso, così come evidenzia Esposito nel libro: “ancora oggi mi chiedo quale sarà il primo Comune che prenderà questo orrore giuridico e lo porterà dinanzi alla Corte costituzionale per vedere se la perequazione al 50% rispetti il principio dell’integrale finanziamento delle funzioni assegnate previsto dall’articolo 199”.

Colacino ha risposto: “sono sindaco dal 2009, in nove anni lo Stato centrale ha decurtato il 100 per cento dei fondi ai Comuni. La deputazione parlamentare, i partiti sia di destra che di sinistra non si sono attivati per fermare questo squilibrio economico, sociale e politico tra le due Italie. Un Paese tagliato in due da ‘una norma anticostituzionale’, appunto il federalismo fiscale, contro cui- ha annunciato Colacino - faremo ricorso amministrativo”.

Dello stesso tenore la risposta del sindaco di Cinquefrondi Michele Conia durante l’incontro a Cosenza presso la libreria Ubik. L’incontro è stato coordinato da Giancarlo Costabile, docente Unical, il quale nel presentare l’autore, ha precisato che “tutto ciò che ha a che fare col neo-meridionalismo è un inseminatore di coscienza. Questa non è una semplice presentazione di un libro ma una assemblea per capire a che punto siamo e cosa dobbiamo saper proporre”.

Nella sua introduzione il costituzionalista e docente della facoltà di scienze politiche dell’Unical Walter Nocito ha ripercorso le varie tappe del federalismo giungendo alla definizione dell’art.119 della Costituzione che trova la sua applicazione con la legge 42 del 2009 che porta il nome dell’allora ministro della Lega-Nord Calderoli. In applicazione di “un federalismo dei ricchi, ossia la secessione dei ricchi – continuando - c’è una negoziazione in atto su quali fondi alla Lombardia ed al Veneto possono rimanere in applicazione del dettato costituzionale”.