Svolto a Cirò Marina il convegno sui relitti del Mar Ionio
“Le rotte di levante e la guerra sottomarina nel Mar Ionio” è il convegno che domenica scorsa ha visto una partecipazione massiccia di pubblico a Cirò Marina. L'evento era impostato per evidenziare la presenza di numerosi relitti nel mar Ionio della seconda guerra mondiale, relitti esplorati e documentati che testimoniano gli avvenimenti bellici tra le forze navali cobelligeranti.
Ha aperto i lavori Giuseppe Pisano, storico e membro dell'Accademia Templare di Cirò Marina il quale nel presentare la figura del relatore Paolo Palladino, grande documentarista ed esperto subacqueo, ha tenuto ad evidenziare il fatto che il mare Ionio calabrese sia disseminato di relitti e solo in una zona del reggino vi sarebbe un vero e proprio cimitero di sottomarini.
Prima dell'intervento del relatore Palladino, il quale è autore di diversi libri su relitti e ambienti sommersi e collabora con diverse riviste del settore, sono intervenuti il presidente della Lega Navale cirotana, Antonio Gallella e il rettore dell'Accademia Templare Sezione Cirò Marina,
Enzo Valente.
Gallella ha espresso grande soddisfazione, a nome suo e di tutti i membri della Lega Navale, per la presenza nella sede dell'esperto subacqueo Palladino il quale – ha specificato Gallella – “è autore del ritrovamento, nel 2005, del famoso Regio Sommergibile Ammiraglio Millo dopo lunghe ricerche durate anni”. Successivamente è intervenuto Valente il quale ha tenuto a evidenziare la collaborazione che esiste da anni tra l'Accademia Templare e la Lega Navale cirotane le quali in passato hanno promosso insieme, tra l'altro, diversi incontri culturali.
In particolare il direttore dell'accademia ha voluto ricordare il convegno svoltosi nel 2015 dal titolo “I Templari e il mare” in cui si sottolineava la presenza di numerosi scali sulla fascia ionica calabrese da e per la Terra Santa nel periodo delle crociate. Inoltre Valente ha voluto evidenziare l'importanza di questi relitti sottomarini che, se valorizzati, potrebbero diventare un'opportunità turistica.
Infine è intervenuto Palladino il quale ha presentato ben 12 relitti che sono stati identificati e documentati. Il fotografo subacqueo, fondatore di una delle prime scuole di immersione in Calabria, ha però puntualizzato il fatto che “manca il ritrovamento e l'identificazione nel mare Ionio calabrese di qualche bella nave che non fece ritorno”.
Stimolato dalle numerose domande pervenutegli dal numeroso pubblico presente, il documentarista romano ma calabrese di adozione ha parlato del sommergibile da trasporto della Regia Marina “Remo” che fu silurato nel luglio del 1943 ed ora giace ad alte profondità proprio nel mare di Cirò e di un piroscafo presente a Punta Alice a bassi fondali e che quindi può essere ritrovato.