Rigenerazione Urbana: Il futuro delle città. Se ne parla con l’ordine degli architetti
L’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Crotone, sta organizzando l’iniziativa in oggetto, dal tema “Rigenerazione Urbana: Il futuro delle città.
Nei giorni 12 ottobre e 15 novembre a Crotone, 19 ottobre a Cirò Marina, si terranno i primi tre appuntamenti programmati dal Consiglio dell’Ordine), in accordo con gli ospiti che interverranno nei convegni che si terranno nel Comune capoluogo ma anche nei Comuni della Provincia a partire dal Comune di Cirò marina che ha già aderito all’iniziativa.
"E’ un’opportunità -continua la noto dell'Ordine - di confronto e di crescita per l’intera comunità in un momento storico caratterizzato dalla confusione urbanistica e sociale in cui vivono le nostre città, attratte da stereotipi troppo lontano dalle culture e dalle tradizioni dalle quali proveniamo, rischiando di perdere la sfida della vera transizione che le comunità sono chiamate ad affrontare, ovvero quella sociale.
I relatori invitati a partecipare, possiedono la visione complessiva e organica del tema oggi posto al centro del dibattito politico nazionale, tant’è che è in discussione dinnanzi le commissioni al Senato lo schema di testo unificato in materia di rigenerazione urbana, proposto per i disegni di legge presentati da diversi parlamentari, tra cui il Calabrese Mario Occhiuto.
L’Ordine degli Architetti PPC di Crotone, in condivisione con gli altri Ordini territoriali intendono partecipare alla discussione attraverso la realizzazione di contributi che provengono dal territorio, partendo dal presupposto che rigenerazione urbana non significa ristrutturazione edilizia, ma riguarda, invece, molteplici altri aspetti – sociali, culturali, economici – volti a migliorare la vita dei cittadini e delle comunità.
Le modalità di rigenerazione sono moltissime: attraverso investimenti di denaro con le diverse misure attualmente disponibili su tutti il Pnrr, anche se l’elenco è lungo tra fondi Europei, Nazionali e Regionali, fondi utilizzabili in modo combinato per massimizzare l'impatto dei progetti, con il coinvolgimento di enti locali, comunità e altri stakeholder per assicurare una pianificazione e un'attuazione efficaci.
E poi c’è la ”rigenerazione urbana dal basso” dove gli attori del welfare 2.0, ovvero un gruppo informale ed eterogeneo di semplici cittadini, studenti, professionisti e commercianti, legati dal desiderio di dedicarsi all’attivazione, con azioni significative su un territorio dove mancano strategie pubbliche per il recupero di beni culturali e spazi abbandonati, da restituire alla collettività.
“La transizione sociale è la vera sfida da vincere”, raccogliere i cambiamenti strutturali e trasformativi nella società che mirano a rispondere alle sfide contemporanee e a migliorare il benessere collettivo, all’interno degli spazi delle città.
Nella maggior parte delle Regioni del Sud sono in vigore i Piani di Rigenerazione Urbana, alcuni recenti, ma a parte le note finalità, questi vengono utilizzati prevalentemente come nuovi “piani casa”, complice anche l’assenza degli strumenti di pianificazione Comunale e/o di raccordo che ne incentivano l’utilizzo".