Gal, concorso di idee, decretate le vincitrici: le siciliane Cosentino e Intrepido
Il Gal “Terre Locridee”, ha indetto nei mesi scorsi un concorso di idee per la realizzazione del logo aperto a tutti: designer, artisti, creativi, professionisti della comunicazione e semplici appassionati.
Anche la partecipazione era gratuita, poteva essere sia in forma isolata che di gruppo, con l’ammissione di un solo progetto grafico per categoria. Il termine di presentazione era stabilito per il 28 settembre. Le 34 proposte progettuali pervenute sono state esaminate da una giuria così composta: Lucia Candida, Luciano Pelle, Mariolina Baccellieri, Maria Antonietta Scriva e Pasquale Calabrese. La giuria si è riunita il 16 ottobre e ha stabilito che, seppur con necessarie rielaborazioni, peraltro già previste dall’articolo 8 dall’avviso pubblico, gli elaborati che maggiormente rispondono alle richieste contenute nell’articolo 6, sono cinque, per cui ha ritenuto di sottoporli al Consiglio di amministrazione per la scelta definitiva.
Il premio è stato consegnato l’11 novembre alle siciliane Claudia Cosentino e Nicoletta Intrepido. “L’elaborato vincitore – è stato decretato - incentra la sua comunicazione sul gelsomino, come simbolo del territorio e dell’azione rigenerante del Gal. Non solo: esso simboleggia, secondo le autrici, il frutto della fatica della collettività e l’eccezionalità locale. Infatti, su uno sfondo di color bianco complementare al senape delle foglie del rampicante, i quattro petali del fiore sono generati dalla lettera G di gruppo, nucleo generatore di connessioni, mentre il quinto petalo è rappresentato dalle lettere A ed L”.
Nei prossimi giorni le vincitrici verranno invitate nella sede del Gal per ritirare il premio di 500 euro stabilito per il vincitore del concorso di idee. Infine il presidente Francesco Macrì, vista la grande partecipazione (34 elaborati) da tutta Italia, e visto l’articolo 9 dello stesso avviso, ha proposto al Cda di organizzare una mostra con tutti gli elaborati pervenuti, anche per valorizzare lo sforzo dei molti che hanno partecipato ma che non si è potuto, per ovvi motivi, premiare.