Metro e riapertura Via Parco: delega al sindaco da parte dei consiglieri
In apertura del Consiglio comunale il Comandante della Polizia Municipale, Giovanni De Rose, che ha precisato i tre istituti di democrazia diretta previsti dallo statuto comunale: il referendum, che prevede tra l'altro un gran numero di firme; la petizione, da inoltrare al Sindaco, che entro 30 giorni la inoltra all'organo competente, il cui oggetto deve essere inerente l'attività gestionale; la consultazione, che è di esclusiva competenza del Comune, l'unico che può indurla.
De Rose ha anche evidenziato l'assenza di un regolamento comunale che disciplini i tre istituti sopra descritti. “Quella relativa alla metropolitana leggera – ha detto – è irrituale. Non può produrre consultazione, esprime giudizi di valore, cosiddetti suggestivi, e comunque serve un regolamento per declinare cosa si intenda per Comune, cioè chi emana la consultazione e come deve essere redatto il parere. Per questi motivi, resta una questione che il Consiglio comunale può tranquillamente discutere ma la petizione ricevuta non è atto valido a creare una consultazione”.
Una volontà alla discussione che è stata anche evidenziata dal presidente della Commissione Affari Generali Giuseppe d'Ippolito.
È stato quindi il Sindaco Mario Occhiuto a cedere la parola al delegato del Comitato No Metro, Mario Bozzo, il quale rimprovera al Primo Cittadino “di aver cambiato idea su Viale Parco rispetto a quanto affermato nel programma elettorale e lo ha fatto senza consultare i cittadini. Le nostre sono richieste di buon senso: che sia aperto il Viale Parco, che si colleghi immediatamente il Viale Mancini con il Viale Principe. Noi tutti avvertiamo il disagio profondo che si è creato in città per una scelta avventata, chiudere il viale senza aver creato prima una viabilità alternativa. Riaprire Viale Parco è dunque un'esigenza immediata di sicurezza che oggi non è garantita. Poi si apra la discussione in città sulla scelta della metrotranvia che è una scelta sciagurata, ed anche se non appartiene a questa Amministrazione, nulla però ha fatto, anche questo Consiglio, per opporsi”.
“Io ritengo di non aver cambiato idea”, - esordisce così il Sindaco Mario Occhiuto. “Sono stato finora l'unico a esprimere perplessità rispetto al progetto originario, che risale alla consiliatura Mancini. Il progetto, che ho visto al mio insediamento, non l'ho ritenuto utile per i problemi della mobilità cosentina e per i problemi di connessione tra via Popilia e il centro città. Soprattutto ritenevo che il progetto fosse invasivo, che spaccasse la città in due, creando un asse di viabilità ferroviario e veicolare senza le caratteristiche di qualità urbana connotate dalla struttura verde longitudinale, all’interno della città, che stava assumendo una caratterizzazione forte, utilizzata dai cittadini anche per attività fisica. Ho detto che sarebbe stato meglio utilizzare il tracciato esistente e avere una struttura più leggera all’interno della città. Se l'avessi progettata io sarebbe stata sicuramente diversa. E per questo ho condotto, primo e unico, la battaglia ma quando sono stato rieletto l'appalto era già assegnato, in quanto l'opera è finanziata e appaltata dalla Regione Calabria”.
Dalla cronistoria all'attualità. Mario Occhiuto si sofferma sull'accordo preteso, finalizzato a un sistema complessivo della mobilità, tutto a vantaggio dei cittadini di Cosenza. “Ho diffidato la Regione Calabria al rispetto di tutti i punti dell’accordo. La Regione ha sempre preso tempo. L'ho diffidata anche alla ripresa dei lavori, il Comune non può fare altro che questo perché si rispettino gli accordi fatti con noi e non con la ditta. Noi possiamo solo ascoltare i cittadini, capire le loro problematiche, e usare gli strumenti che la legge ci mette a disposizione”. Sulla realizzazione della metropolitana leggera, Occhiuto ricorda che c'è un comitato di vigilanza, che ora ha nominato un avvocato, ma che non ha avuto mai risposta dalla Regione rispetto alle diffide ricevute. “Non smetteremo di richiamare la Regione a rispettare questo accordo, anche se vedo il tentativo di delegittimare il Sindaco di Cosenza perché fa troppe cose e le fa anche bene, perché si investono risorse per lo sviluppo della città. Oggi, a lavori in corso, anche se non con tempi europei, voglio sperare che non ci siano pressioni politiche per rallentarli. Noi ci difendiamo, ma possiamo farlo solo con gli strumenti che la legge ci mette a disposizione”.
Al termine del dibattito (che sarà oggetto di un prossimo comunicato), il Consiglio comunale - i tredici i consiglieri presenti in aula: Apicella, Ambrogio, Caputo, Granata, Rende, Cassano, De Rosa, Morcavallo, Rugiero, De Marco, D’ippolito, Gervasi, Morrone) – ha approvato il seguente documento: “il Consiglio comunale dà mandato al Sindaco di verificare, di concerto con gli Enti firmatari ed il Collegio di vigilanza, la sussistenza delle condizioni tecniche, giuridiche e finanziarie, per una riapertura immediata della circolazione sul Viale Parco, fino alla realizzazione della viabilità alternativa prevista dall'Accordo di Programma. Laddove questa ipotesi non dovesse essere praticabile, si chiede al Sindaco di verificare la possibilità di una riapertura immediata di almeno una carreggiata del Viale, tale da consentire la circolazione nei due sensi di marcia”.