Rende. Furto d’alberi lungo un torrente, denunciati operai ed imprenditore
Furto aggravato, in questo caso di alberi di alto fusto, ma anche distruzione e deturpamento di bellezze naturali: sono i reati contestati a cinque persone dai carabinieri Forestali di Cosenza che sono state denunciate dopo essere state identificate come i presunti autori della sottrazione degli arbusti.
I militari stavano ispezionato il corso del torrente “Settimo”, nel comune di Rende, al confine con il territorio di Montalto Uffugo, quando si sono accorti della “sparizione” di numerose piante che fanno parte dell'ecosistema fluviale del fiume e che erano all'interno di terreni di proprietà sia pubblica che privata.
Indagando sul fatto gli investigatori sono arrivati ai presunti autori: tre operai che sono dei dipendenti di una ditta boschiva, l'amministratore della stessa azienda e il proprietario dell'area di accesso al torrente. Sequestrati anche un trattore e due motoseghe utilizzati per tagliare le piante e portarle via.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, dopo un sopralluogo, pare che cinque di loro abbiano ripulito le aree boscate alla destra idrografica del Settimo e in un’altra che è limitrofa ad una zona in cui viene svolta l’attività imprenditoriale da parte degli autori.
Proprio qui, in un piazzale, sono state ritrovare le piante trafugate o accatastate che, con l’uso di una cippatrice, una macchina capace di ridurre in piccoli pezzi gli alberi di grosse dimensioni, venivano poi triturate per essere trasportate come biomassa nelle centrali termiche.
La zona oggetto del furto si estende per circa un ettaro e durante il controllo si è scoperto inoltre nell’area dove erano accatastate le piante c’era anche una discarica non autorizzata di quasi 1200 metri, in pratica che si estendeva sul margine destro del corso del torrente.
Qui, negli anni, erano stati abbandonati in modo incontrollato sul suolo rifiuti di vario genere. Parte di questi incombe proprio sulle sponde del Settimo con il rischio che scivolassero nell'alveo.