Unindustria verso il 2019: riflessioni del presidente Mazzuca
"La grande crisi dell’ultimo decennio ci lascia in eredità una transizione verso un nuovo paradigma produttivo e di fare industria ed economia che tende a condurre verso assetti sociali nuovi. - Lo scrive in una nota Natale Mazzuca, Presidente Unindustria Calabria -
La diffusione delle macchine "intelligenti" - scrive Mazzuca - implicherà nuovi modelli produttivi e nuove opportunità per realizzare beni e servizi di maggiore qualità e personalizzazione. Le imprese più attrezzate e reattive sperimenteranno il successo, quelle più refrattarie alla trasformazione perderanno posizioni. I territori più pronti per queste sfide conosceranno nuove prosperità, quelli pigri e conservatori registreranno regressioni e marginalità.
Le imprese, diversamente dal passato, non sono alla ricerca di generici contesti localizzativi, oggi le imprese si orientano verso aree dove possono usufruire di servizi pubblici e privati avanzati, con elevata coesione sociale, con strutture di ricerca applicata aperte alle collaborazioni con gli imprenditori e sistemi socio-istituzionali efficienti ed affidabili. Per stimolare gli investimenti e provare ad attrarre investitori esterni, quanto mai necessari in un territorio come quello calabrese, occorre un impegno collettivo e straordinario in questa direzione. L'indicatore sintetico di questi fattori si chiama reputazione.
L'impegno prioritario di ognuno, ai diversi livelli di responsabilità politica, amministrativa, sociale ed economica deve essere orientato in questa direzione: restituire alla Calabria ed ai calabresi una solida immagine di affidabilità. Gli imprenditori, da sempre, non temono i cambiamenti, sentono il dovere di provarci e di guardare al bicchiere mezzo pieno, non a quello mezzo vuoto. Le imprese, però, hanno bisogno di certezze normative e procedurali unite ad adeguate politiche di sostegno. L’incertezza, come è noto, è nemica del cambiamento che guarda al meglio e la Calabria è l’area del Paese più interessata ad attivare un processo virtuoso di questo tipo. Le precondizioni da porre come baluardo ed assumere come linee guida portanti, partono da una rifocalizzazione delle attività a favore degli interessi generali e del bene comune.
Si concentrano, come impegno pressante ed evidente, in azioni tangibili ed efficaci in direzione della definitiva affermazione del rispetto delle regole e della legalità in tutti i consessi, nei procedimenti di evidenza pubblica, nei rapporti tra pubblica amministrazione e privati, nella quotidianità della vita dei cittadini. Passano attraverso politiche volte a favorire il benessere e la sicurezza sociale. In un Paese che non cresce da più di un ventennio ed in una regione come la Calabria che soffre da sempre di mancata crescita, occorre puntare con decisione alla creazione di occasioni di lavoro regolare, stabile e dignitoso, combattendo e prevenendo il fenomeno del lavoro nero.
Occorre impegnarsi - conclude Mazzuca - ad assicurare reddito da lavoro per i giovani disoccupati e per gli adulti che sono costretti a compensi modesti a fronte di lavori precari ed occasionali. Ed ancora, dare dignità di vita a quanti versano in condizioni di povertà assoluta con interventi tesi a creare le condizioni strutturali affinché non si allarghi la platea dei poveri. Queste condizioni si chiamano lavoro, crescita e sviluppo. È solo il lavoro che può scongiurare la povertà futura ed è attraverso il lavoro produttivo che si dà dignità alle persone".