Cimitero dei Migranti a Tarsia. Con l’inizio dei lavori arriva anche il plauso del Vaticano
Arriva anche il plauso dal Vaticano per l’avvio dei lavori del cimitero dei migranti di Tarsia, nel cosentino. Dopo Radio Vaticana, che sabato mattina ha intervistato in diretta il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, il giornale on line ufficiale della Santa sede ha scelto di mettere in prima pagina, come notizia internazionale, un lungo reportage sullo storico evento di ieri a Tarsia, corredato da alcune foto simboliche dell’inizio dei lavori della grande opera “di civiltà”.
Soddisfazione è stata espressa dallo stesso Corbelli, promotore della monumentale opera, per la cui realizzazione ha lottato ininterrottamente per oltre 5 anni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013.
“Quello di oggi della Chiesa è per noi un riconoscimento molto importante e particolarmente significativo. Conduciamo una comune battaglia a difesa dei diritti di questo disperato popolo dei poveri migranti in fuga”, ha detto il leader di Diritti Civili che ha reso noto di aver espresso l’auspicio, dai microfoni di Radio Vaticana, che “Papa Francesco possa essere presente e benedire, il giorno dell’inaugurazione questo luogo di pace e di riposo per le vittime dei tragici naufragi”.
“Sono certo che sarà Papa Francesco a benedire, il prossimo anno, questa grande opera umanitaria che darà dignità alla morte dei poveri migranti, uomini, donne e bambini, che fuggono da guerre, persecuzioni e misera e perdono la vita su quei maledetti barconi” afferma Corbelli.
Il Cimitero internazionale dei Migranti, che sarà intitolato al bambino siriano Aylan Kurdi, cancellerà la disumanità di quei corpi, privi di vita, che vengono seppelliti senza nome, con un semplice numerino, in tanti piccoli, sperduti camposanti, che di fatto ne cancellano così ogni ricordo e riferimento per i loro parenti dei lontani Paesi, che non sapranno mai dove andare un giorno a cercarli per portare un fiore e dire una preghiera, prosegue.
L’opera umanitaria (finanziata alla Regione Calabria e realizzata dal Comune di Tarsia) sorgerà in un posto molto bello e fortemente simbolico, su una collina, di oltre 28mila mq, immersa, tra gli ulivi secolari (che resteranno), di fronte al Lago e al vecchio camposanto comunale, in parte ebraico, e a breve distanza dall’ex Campo di Concentramento fascista più grande d’Italia, quello di Ferramonti, luogo di prigionia durante la “ma anche di grande umanità, dove nessuno degli oltre tremila internati subì mai alcuna violenza”, ribadisce Corbelli.