Il Cimitero dei Migranti al centro dell’attenzione internazionale
Dopo i media del Vaticano, è in uscita un libro in Francia un lungo reportage su una storica rivista in Germania, Austria e Svizzera, uno studio di archeologi inglesi e americani, servizi in Brasile e nei Paesi Arabi.
Corbelli: “Dalla Calabria un messaggio di Civiltà per il mondo, mentre proprio in queste ore una quarantina di poveri migranti (tra cui donne e bambini!) da 10 giorni sono in mare, al freddo, in condizioni disperate, rifiutati da tutti i Paesi europei e abbandonati al loro destino”.
Nel mondo s’inizia infatti a celebrare il valore della grande opera umanitaria, i cui lavori, a Tarsia, in Calabria, sono partiti alla vigilia di Natale, sabato 22 dicembre, dopo una lunga ininterrotta battaglia incominciata oltre 5 anni fa, subito dopo la tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013.
Dopo gli speciali di Radio Vaticana e del giornale on line ufficiale del Vaticano, della settimana scorsa, sono infatti preannunciati, per l’inizio del nuovo anno, l’uscita di un libro in Francia, la copertina e un lungo reportage su una prestigiosa rivista internazionale, distribuita in Germania, Austria e Svizzera, uno studio di archeologi inglesi e americani, più una serie di servizi su media mondiali, dal Brasile ai Paesi Arabi, che si sono già occupati in questi anni, con i loro inviati a Tarsia, della grande opera di Civiltà, che sarà intitolata al bambino siriano Aylan Kurdi e che, cancellando la disumanità di corpi, senza nome, seppelliti (con un numerino, e dimenticati così per sempre) in tanti piccoli, sperduti camposanti, darà dignità alle vittime dei tragici naufragi, dando a tutti loro una dignitosa sepoltura, in un cimitero monumentale, unico al mondo, nel rispetto delle diverse culture religiose.
Grande soddisfazione viene espressa dal leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, promotore della grande opera di Pace, finanziata, grazie al presidente Mario Oliverio, che l’ha resa possibile, dalla Regione Calabria e realizzata, per la disponibilità del sindaco Roberto Ameruso e della sua amministrazione e comunità, nel piccolo, accogliente comune di Tarsia, su una collina, un’area di oltre 28mila mq, immersa tra gli ulivi, che resteranno, di fronte al Lago e al vecchio cimitero comunale, in parte ebraico, e a breve distanza dall’ex campo di concentramento fascista più grande d’Italia, quello di Ferramonti, luogo di prigionia ma anche di grande umanità, dove, durante la guerra, nessuno degli oltre tremila internati subì mai alcuna violenza.
Corbelli oggi ha voluto ricordare che “da Tarsia, dalla Calabria, parte questo messaggio di Civiltà e di speranza, mentre proprio in queste ore nel Mediterraneo si sta consumando l’ennesima vergogna e inumanità, con il rischio di una nuova tragedia, per una quarantina di poveri migranti, tra cui donne e anche bambini, che dopo essere stati salvati, sono da dieci giorni, a bordo di due navi di Ong, al freddo, in condizioni disperate, abbandonati al loro destino, mentre nessun Paese europeo vuole accoglierli”.