Gdf: Reggio, comandante provinciale riceve Callipo

Reggio Calabria Attualità
Callipo,Reda

Il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha ricevuto questa mattina il commissario della Confindustria reggina. Nel corso della visita, il colonnello Alberto Reda e il commendatore Pippo Callipo si sono brevemente soffermati "sulle difficoltà in cui versa, in particolare, l'economia calabrese, convenendo sul fatto che l'intero spettro dell'azione pubblica debba essere rivolto all'obiettivo prioritario della produttività e della crescita". Contestualmente - come si legge in un comunicato delle Fiamme Gialle - "e' stato osservato come sia proprio l'evasione, che sottrae alle casse pubbliche oltre 100 miliardi di euro l'anno, a negare la possibilità, per i cittadini e le imprese che lavorano e producono onestamente, di vedere ridotta la pressione fiscale complessiva". Il colonnello Reda ha, quindi, "rinnovato la determinazione del Corpo nella lotta all'evasione e all'elusione fiscale non sottacendo l'esistenza di una sperequazione esistente fra chi paga le tasse regolarmente e chi, non pagandole, danneggia la comunità, pregiudicando, peraltro la competitività dell'intero sistema economico anche sul mercato internazionale e le capacità d'investimento e di sviluppo". Nel corso del colloquio tra Reda e Callipo, e' stata "sollecitata la linea del rapporto di fiducia tra l'Amministrazione finanziaria nel suo complesso e le imprese, fondato sulla massima severità verso i furbi ed i disonesti e, parallelamente, sulla capacità di accompagnare sulla via della legalità le tante imprese che si muovono nel rispetto delle regole, con particolare riguardo a quelle di minori dimensioni che sono maggiormente esposte alle difficoltà del mercato". Oltre alla lotta all'evasione sono stati trattati diversi altri argomenti, come il contrasto all'usura, ai fenomeni che provocano scompensi e squilibri alla concorrenza di mercato, alle infiltrazioni e all'ingerenza della criminalità organizzata nell'economia reale, al riciclaggio e al racket. Nello aspecifico - dice ancora la nota - "e' stata condivisa la linea secondo cui gli imprenditori devono farsi convinti che e' giunto il momento di affrontare il tema delle intimidazioni in maniera unitaria e decisa rifiutando, da un lato qualsiasi compromesso con la 'ndrangheta ed essendo pronti dall'altro a denunciare qualsiasi tentativo di sopraffazione".