Pizzo Calabro: arrestato bulgaro per violenza sessuale
Qualche settimana fa gli uomini della Compagnia Carabinieri di Vibo Valentia lo avevano arrestato dopo avergli scoperto in casa un vero e proprio arsenale composto da 4 pistole e numerosi proiettili di tutti i calibri. Lui, Dunay Kalchev, 40enne cittadino bulgaro da tempo residente a Pizzo, era così finito in galera con l’accusa di detenzione abusiva di armi da fuoco clandestine e, dopo l’udienza di convalida, era stata emessa nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Ordinanza che oggi è stata accompagnata da un altro provvedimento cautelare emesso dal GIP del Tribunale di Vibo Valentia, su richiesta della locale Procura della Repubblica, per le pesanti accuse di violenza sessuale aggravata, violenza privata e sequestro di persona.
I FATTI | Gli uomini della Stazione Carabinieri di Pizzo, grazie alla denuncia della vittima, hanno scoperto che lo straniero, evidentemente non particolarmente dedito alla vista onesta, la sera del 3 dicembre aveva dato un passaggio, a bordo della propria macchina, ad una ragazza bulgara di appena 23 anni, anche lei da tempo residente a Pizzo ed impiegata nella coltivazione dei campi della zona. La donna, fidandosi della conoscenza e dell’amicizia che la legava al proprio concittadino, davanti a quell’offerta di tornare al proprio appartamento che arrivava quando, da ore, era tramontato il sole e non c’erano mezzi di trasporto, non ci aveva pensato due volte ed aveva accettato. Un tragico errore, infatti Kalchev, appena saliti in macchina, ha prima tentato di fare alcune avance alla donna e poi, davanti al suo secco rifiuto, ha estratto una pistola cominciando a palpeggiarla ed a molestarla. Solo un caso ha impedito all’uomo di concludere i propri propositi e la donna, una volta sfuggita al proprio persecutore, è corsa immediatamente alla Stazione dei Carabinieri di Pizzo dove ha raccontato la propria assurda vicenda e dove gli uomini dell’Arma, dopo averla soccorsa e tranquillizzata, hanno avviato un’indagine lampo che, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, ha consentito di acquisire un quadro probatorio chiaro e granitico che ha portato all’emanazione del provvedimento restrittivo notificato allo straniero direttamente in carcere. Ancora una volta la professionalità degli uomini dell’Arma ha consentito di scoprire un gravissimo crimine e di assicurarne alla legge l’autore.