Medico di famiglia contro il Commissario: “perché Cotticelli farà danno ai malati calabresi”
“La Calabria è la regione che in sanità spende (pubblico e privato) meno di ogni altra regione italiana, mille euro in meno di quella che ne spende di più, la provincia di Bolzano. Spende meno perché riceve meno fondi di tutte le altre regioni”.
Esordisce così in una lettera alla nostra redazione Giacinto Nanci, medico di famiglia dell’associazione Mediass di Catanzaro, spiegando che nella nostra regione arrivino meno soldi per la sanità rispetto alle altre italiane a causa del metodo di riparto dei fondi che si basa sul calcolo della popolazione pesata e sui costi standard “che - afferma il professionista - la penalizzano insieme a molte altre regioni meridionali”.
Nanci cita infatti quanto certifica il XIII Rapporto Sanità Crea, presentato alle commissioni sanità di Camera e Senato nel dicembre del 2017 con i dati della Ragioneria Generale dello Stato.
Ma perché - si chiede poi il medico - la regione, che in sanità spende meno euro pro capite di tutte le altre, si trova da 8 anni sottoposta al giogo del piano di rientro … ed ha la sanità commissariata da sei anni?
“Tutto ciò - spiega - avviene perché i pochi soldi che la Calabria riceve non bastano per curare i suoi malati. Non bastano perché la Calabria ha nei suoi circa due milioni di abitanti almeno 200 mila malati cronici (quindi ad alto indice di spesa sanitaria) in più di altri due milioni di italiani”.
“Dove ci sono molti più malati cronici - aggiunge Nanci - ci vogliono più finanziamenti e non meno … ed è per questo motivo che dopo 8 anni di piano di rientro e 6 di commissariamento il presunto deficit sanitario invece di diminuire è aumentato”.
Secondo il medico di famiglia ciò avverrebbe perché proprio a causa del piano di rientro “che ha imposto chiusura di ospedali, riduzione di posti letto, aumento di tickets, blocco del turn over, allungamento delle liste di attesa” per cui “i malati calabresi non si sono curati bene e il malato cronico che non si cura peggiora si complica e poi costa sempre di più anche con le visite fuori regione che sono ormai lievitate a oltre 300 milioni di euro che aggravano il presunto deficit e quindi i sacrifici del piano di rientro”.
Cosa bisognerebbe fare, allora? La sua risposta è semplice e pratica: “Semplicemente finanziare le sanità regionali non in base ad un puro calcolo economico ma in base alla numerosità delle malattie: dove ci sono più malati dare più soldi e solo allora, se si verificano sforamenti, inviare non uno ma dieci commissari”.
“La ministra Grillo che di tutto questo è a conoscenza cosa fa? Nomina un nuovo commissario il quale - prosegue Nanci - si è prefisso di azzerare il deficit sanitario della Calabria prima della verifica di Marzo 2019 per scongiurare così il blocco del turn over e l’aumento delle tasse a tutti i calabresi”.
“Ma se dopo 6 anni di commissariamento il deficit invece di diminuire è raddoppiato - aggiunge il medico - il nuovo commissario per poter raggiungere l’obiettivo dovrebbe imporre tali sacrifici da impedire alla stragrande maggioranza dei malati calabresi di curarsi, sapendo che già oggi in Calabria chi si ammala di certe malattie muore prima di chi si ammala delle stesse malattie nelle regioni del nord e che, anche a causa del piano di rientro, l’aspettativa di vita in Calabria invece di aumentare è diminuita”.
Secondo il professionista, poi, il ministro della salute Giulia Grillo “potrebbe ad esempio dare ascolto ai parlamentari 5 Stelle che in commissione Igiene della Camera hanno proposto di finanziare le sanità regionali in base alla numerosità delle malattie, l’unica risposta giusta per la sanità della Calabria e di molte altre del meridione d’Italia. Potrebbe fare una ripassata della proposta di legge dei 5 Stelle depositata in Parlamento nel Marzo del 2017 nella quale si prospettava una modifica del sistema dei piani di rientro”.
“Potrebbe infine, invece di litigare con il governatore della Calabria Oliverio (altro campione di insensibilità verso i malati calabresi) e proprio perché è a conoscenza dei veri problemi della sanità calabrese - continua Nanci - sospendere il piano di rientro e aspettare gli esiti della proposta del suo Movimento alla commissione Igiene della Camera, visto che anche un suo predecessore il ministro Fazio, già nel lontano 2011, si era impegnato solennemente a modificare il criterio di riparto dei fondi sanitari, finanziando le sanità regionali in base alla numerosità delle malattie. Ovviamente Fazio non lo ha fatto”.
Ultima cosa che secondo il medico potrebbe ancora fare il ministro Grillo sarebbe quella di modificare la regola della Conferenza Stato regioni “che per decidere una modifica dei criteri del riparto dei fondi deve votare alla unanimità. È ovvio - afferma Nanci - che la provincia di Bolzano, che attualmente spende mille euro pro capite in più della Calabria, mai e poi mai voterebbe per doverne spendere di meno a favore di una regione del sud come la Calabria”.
“Il piano di rientro sanitario della Calabria - conclude - è non solo ingiusto ma anche dannoso e perfino beffardo per i malati calabresi, e la ministra lo sa. Allora perché ha nominato il commissario Cotticelli?”