“Crescite”: il GAL “Terre Locridee” plaude all’iniziativa di Unindustria Calabria
Il GAL “Terre Locridee” ha partecipato all'assemblea pubblica di Unindustria Calabria, che si è svolta nel salone conferenze di Confindustria Reggio Calabria, dove era presente il presidente nazionale degli Industriali, Vincenzo Boccia.
All'iniziativa, da titolo "Crescite. Dalla visione al progetto" i cui lavori sono stati coordinati dal direttore di Unindustria Calabria, Rosario Branda, hanno preso parte oltre al presidente nazionale degli Industriali, Natale Mazzuca, presidente di Unindustria Calabria, Giuseppe Nucera, presidente di Confindustria Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, sindaco Città metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Fiorini Morosini, Arcivescovo Reggio Calabria-Bova e Roberto Musmanno, assessore regionale alle Infrastrutture.
Il presidente del GAL “Terre Locridee” Francesco Macrì è rimasto favorevolmente per la notevole qualità degli interventi e per l’alto livello delle relazioni esposte, per questo motivo voleva complimentarsi con gli organizzatori, perché sembrava di non essere in Calabria ma in regione tra quelle più sviluppate. Si sottolinea inoltre il gradimento per le parole del presidente di Confindustria Reggio Calabria Giuseppe Nucera quando dice che: “Stiamo portando avanti un'azione capillare su tutto il territorio reggino a stretto contatto con aziende e maestranze per monitorare problematiche e potenzialità. In questa provincia esistono realtà del tessuto produttivo in grado di sostenere la crescita economica e l'occupazione. Lavoriamo per far conoscere fuori dai confini regionali le opportunità che il nostro territorio offre.
In questa direzione abbiamo avviato un dialogo con le territoriali del Nord di Confindustria con l'obiettivo di far conoscere agli imprenditori gli strumenti agevolativi che favoriscono gli investimenti nel Sud e in particolare in Calabria. La nostra regione, tuttavia, paga un prezzo altissimo in termini di appeal a causa di un'immagine negativa che ancora la accompagna. Serve in tal senso una diversa narrazione del territorio, anche in sinergia con le istituzioni regionali, che metta in luce gli sforzi compiuti sul fronte della lotta alla 'ndrangheta che in questi anni ha ricevuto colpi durissimi grazie al lavoro straordinario di magistratura e forze dell'ordine ai quali va il nostro ringraziamento.
Non siamo un territorio fermo e refrattario allo sviluppo e meno ancora in attesa passiva di provvidenze improduttive. La domanda che emerge dal sistema delle imprese, dai lavoratori e dalle famiglie è quella di cambiamenti effettivi, utili, misurabili in termini di allargamento del benessere collettivo, di investimenti pubblici e privati, di crescita dell’occupazione e della produzione”.
Per le parole dell’Arcivescovo Reggio Calabria-Bova Giuseppe Fiorini Morosini quando dice: “E' fondamentale riproporre oggi la distinzione sollevata da Paolo VI tra sviluppo e progresso, poiché un'evoluzione che lede i diritti non segna un progresso autentico per la società. Il consumismo non può essere l'unica dimensione dell'uomo, non a caso oggi assistiamo ai disastri di tale visione. La stessa concezione del lavoro non può contemplare solo prospettive di guadagno per vivere, è necessaria anche l'esplicazione della personalità creativa.”
Apprezzato pure l’intervento dell’, assessore regionale alle Infrastrutture Roberto Musmanno quando dice: "Il piano dei trasporti non è solo un documento tecnico, ma uno strumento che guarda in prospettiva allo sviluppo calabrese e agli obiettivi di crescita. Si tratta di dieci azioni in cui un ruolo centrale è svolto dalla Zes. Le azioni della Giunta regionale puntano ad una collaborazione con il governo centrale. Tale sinergia ad oggi tuttavia, è mancata. Il rilancio infrastrutturale è un tema strategico per la Calabria, regione lontana dai principali circuiti economici e produttivi nazionali ed europei ed è impensabile che l'alta velocità si fermi a Salerno".
Infine, un forte applauso per il presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia quando dice: “L'amore per il territorio è precondizione essenziale per lo sviluppo. Amore di coerenza che non guarda alla fuga dal territorio come unica via. Occorre al contrario superare pregiudizi e preconcetti senza ignorare criticità e problemi, ponendo al centro le persone, la voglia di svolgere un ruolo civile, essere ponte tra interessi delle imprese e interessi del Paese. Il vecchio comitato Mezzogiorno di Confindustria era lo specchio del Paese, ovvero di un modo di affrontare i problemi secondo la logica di "genere" per questo lo abbiamo chiuso.
Al centro semmai bisogna porre i temi strategici: a cominciare dalle infrastrutture che sono il metro della visione che si vuole dare al Paese. Il Governo non risolverà la questione meridionale con il reddito di cittadinanza. Occorre aprire i cantieri, investire in infrastrutture, ripartire dalle grandi opere, utilizzare gli oltre 20 miliardi di risorse disponibili che da soli genererebbero 400mila posti di lavoro, con opere per oltre 100 milioni. Solo la Tav genera circa 50mila posti di piena occupazione. In Calabria il reddito di cittadinanza non ha alcun senso”.