Appalti pubblici nel mirino della ‘ndrangheta: cinque arresti nella Locride

Reggio Calabria Cronaca

Cinque persone sono finite in manette stamani tra Siderno, Placanica, Riace e Caulonia, essendo ritenute responsabili in concorso di estorsione aggravata dal metodo mafioso e di turbata libertà degli incanti. Per quatto di loro si sono spalancate le porte del carcere, mentre per una sola sono stati disposti i domiciliari.

Le indagini, condotte a partire dal marzo del 2023 dai carabinieri, si sono concentrate proprio sulle estorsioni subite dagli imprenditori della Locride impegnati in appalti pubblici.

La denuncia del dirigente

Tutto è partito da quanto raccontato dal dirigente di un Ufficio tecnico di un Comune del territorio, che ha riferito dell’impossibilità esternatagli dal titolare di “fatto” di un’impresa edile della zona, di aderire ad un invito a partecipare ad una procedura di appalto per il rifacimento di alcune strade di Siderno.

Un’impossibilità a suo dire dovuta a delle minacce che avrebbe subito da parte di alcune persone, non meglio precisate, che sarebbero state interessate loro a svolgere il “lavoro” nella cittadina reggina.

Il fratello intermediario

Le investigazioni, che hanno contato anche sulle intercettazioni, hanno così documentato un “incontro”, avvenuto nel marzo 2023 presso un immobile riconducibile direttamente ad uno degli indagati, dove sia l’imprenditore che, indirettamente, il figlio (che era il titolare della ditta) vennero costretti a non partecipare alla gara d’appalto.

Sarebbe poi emerso anche il ruolo di “intermediario” svolto dal fratello dello stesso imprenditore, che lo avrebbe anch’egli indotto a non partecipare a quella gara, ipotizzando, in caso contrario, un concreto pericolo per l’azienda.

La contiguità con la "locale"

Per gli inquirenti, infine, in tutto ciò si sarebbero evidenziati i metodi e i presupposti dell’associazione mafiosa, come, in particolare, il fatto che la vittima sia stata convocata in un luogo sconosciuto dove abbia poi trovato un gruppo di persone, alcune a lui non note, di cui si sarebbe esposto curriculum criminale e la contiguità con il locale di ‘Ndrangheta di Siderno.

Le indagini e l’operazione

Sono stati i Carabinieri della Compagnia di Locri, con il supporto dei colleghi di Roccella Jonica, ad eseguire l’ordinanza dispositiva delle misure cautelari personali che è stata emessa dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal procuratore Giuseppe Lombardo.