Buona sanità. Familiari paziente: "medici nostra consolazione nonostante la malattia”
Riportiamo integralmente di seguito la lettera di ringraziamento dei familiari di una paziente nell’atto di ringraziare gli operatori dell’Ospedale di Lamezia Terme e di Soveria Mannelli.
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“Unitamente a mio Padre, desideriamo ringraziarLa per le cure prestate alla nostra compianta moglie e mamma Angela Nacarlo, che si è spenta serenamente giorno 28 novembre. Il ricordo delle settimane trascorse presso il reparto di Medicina rimane indelebile nei nostri ricordi e soprattutto nei nostri cuori”.
Inizia così la lettera che il sindaco del Comune di Carlopoli, Mario Talarico, ha inviato al dottor Gerardo Mancuso, direttore dell’unità operativa Medicina del presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, alla dottoressa Anna Marotta dell’ospedale di Soveria Mannelli e al dottor Ettore Greco primario di Oncologia, manifestando sentimenti di apprezzamento e gratitudine anche agli altri medici, infermieri, operatori sanitari e personale tutto, per aver esercitato “il proprio lavoro in modo etico e professionale”.
Il testo dell’encomio prosegue così: “la grande professionalità accompagnata dall’affetto di tutti Voi, unitamente all’ambiente familiare ed alle accortezze rivolte alla cara Angela, se pur nella tristezza della malattia e l’angoscia per la sua condizione sono stati, per lei e per noi, motivo di grande sollievo. Ci consola il pensiero di essere riusciti, con il Vostro aiuto, ad alleviarle per quanto più possibile i dolori causa di sofferenza.
Riteniamo che in un momento difficile per la sanità calabrese, caratterizzato da tagli eccessivi alla spesa, che mettono a repentaglio la sopravvivenza degli stessi ospedali, creando penuria di risorse ed attrezzature, le carenze che ne derivano siano ampiamente arginate dall’alto spessore etico e morale di coloro che come Voi vi opera quotidianamente, esercitando, a tutti i livelli, il proprio lavoro in modo etico e professionale.
Esterniamo i nostri sentimenti per questa esperienza, condividendola per quanto più ci sarà possibile, affinché possa fungere da monito per coloro i quali rifuggono dal servizio sanitario regionale optano per altre mete, e da testimonianza reale da contrapporre ai tanti luoghi comuni e pregiudizi che mortificano le professionalità locali penalizzando l’intero contesto. Grazie per quanto fatto.”