Manifestazione a Roma, i sindacati: “Porteremo i temi della Calabria”
Partiranno anche dalla Calabria, i lavoratori iscritti a Cgil, Cisl e Uil per sostenere la piattaforma nazionale alla base della manifestazione che si terrà a Roma il 9 febbraio. Dalla Calabria confluiranno decine di lavoratori per riportare all’attenzione dell’opinione pubblica, delle istituzioni e del mondo della politica le tematiche del lavoro, della fiscalità a favore dei lavoratori e pensionati, della previdenza a sostegno dei giovani, dei lavoratori precari, degli investimenti in infrastrutture materiali e immateriali ie una rinnovata “Questione Meridionale”.
Cgil, Cisl e Uil Calabria, quindi, chiedono “un incontro urgente al Consiglio dei ministri per riaprire il tavolo di confronto sul destino dell’area industriale di Gioia Tauro, per scrivere una parola definitiva sull’istituzione della Zes, per sciogliere il nodo gordiano della guida dell’Autorità portuale e districare l’intricata matassa sul futuro produttivo del porto di Gioia Tauro che, purtroppo, si lega indissolubilmente al destino incerto di 400 lavoratori. Oggi ribadiamo con convinzione che l’affermazione della legalità e la speranza di costruire un futuro produttivo per la Calabria non può prescindere dal rilancio del porto di Gioia Tauro.
“Solo il lavoro può salvare questa terra. Lo hanno urlato a gran voce i tanti lavoratori ex lsu/lpu calabresi che, nei mesi scorsi, sono scesi in piazza per difendere la propria prospettiva umana e professionale. La loro protesta è servita a riaprire il confronto con il Governo, un confronto che oggi, però, si è interrotto ma, soprattutto, ad ottenere una proroga dei loro contratti sino ad ottobre. Quanto ottenuto non può bastarci. L’emendamento introdotto dal Consiglio dei ministri nella legge di bilancio impegna normativamente il Governo ad aprire un tavolo tecnico per arrivare alla stabilizzazione dei 4500 lavoratori Lsu/Lpu. Il tavolo tecnico regionale avviato su questa tematica è stato fino ad oggi insoddisfacente.
“Oggi è necessario bruciare le tappe, è necessario tornare a discutere, è indispensabile non arrivare impreparati alla scadenza di ottobre. Prima di declinare il Reddito di cittadinanza per evitare di innescare una guerra fra poveri è necessario pervenire ad una soluzione concreta che porti alla definitiva stabilizzazione di questi lavoratori. Per dare maggiore peso alle nostre richieste, poi, invitiamo i sindaci a partecipare alla manifestazione con la fascia tricolore. Lo stesso invito, poi, lo rivolgiamo ai lavoratori che con la loro forza, sostenuti da Cgil Cisl Uil sono stati in grado di tenere aperto il confronto con il Governo.
“Il destino della Calabria, poi, non può prescindere da una nuova iniezione di investimenti pubblici e privati. Fondi utili ad ammodernare le infrastrutture presenti sul territorio ed a pensarne di nuove”. In questo quadro, Cgil, Cisl e Uil Calabria ritengono necessario arrivare “allo sblocco immediato e alla cantierizzazione delle opere già previste all’interno del Patto per la Calabria. Nella convinzione, fra le altre cose, che il miglioramento degli standard di mobilità, viaria, aerea e ferroviaria, possa fare da volano per la crescita di quegli assett produttivi - come il Porto di Gioia Tauro - che attraversano una fase di stallo e realizzare concretamente il substrato logistico per ridare dinamismo alle tante imprese, di grandi, medie e piccole dimensioni, operanti in Calabria”.
“Al Governo, in questa ottica, spetta il compito di declinare un cronoprogramma concreto per la realizzazione delle tante opere ancora incompiute sul territorio regionale, a partire dall’avvio dei cantieri per l’ammodernamento del Terzo megalotto della Strada Statale 106”. Cgil, Cisl e Uil Calabria, poi, ritengono che “la massima attenzione debba essere prestata all’efficientamento del Servizio sanitario regionale.
“Questo settore, che da poco ha salutato l’arrivo in Calabria di un nuovo Commissario di Governo per il risanamento del debito pregresso, deve essere sottratto definitivamente alle diatribe che scaturiscono dall’agone politico. La sanità, senza perdere di vista l’obiettivo del contingentamento delle spese inutili, deve tornare ad essere vocata alla cura dei cittadini e non agli interessi di partito. Governo e Regione devono tornare a parlarsi senza quelle pregiudiziali che hanno contrassegnato la precedente esperienza commissariale in Calabria.
Infine, Cgil, Cisl e Uil Calabria, subito dopo la manifestazione del 9 febbraio, avvieranno un periodo di confronto ed approfondimento per sensibilizzare l’opinione pubblica calabrese che si appresta al rinnovo dei propri organismi rappresentativi, sui nodi ancora irrisolti che, se portati a soluzione, potrebbero far ripartire l’economia calabrese”.