Polizia. Gabrielli, “Servono altri 60 mila uomini in organico”

Catanzaro Attualità

Per compensare il turn-over e i pensionamenti, secondo le stime del capo della Polizia, Franco Gabrielli, servirebbero 60.000 uomini. L’ha detto a margine della cerimonia di apertura della sezione giovanile delle Fiamme Oro a Catanzaro .

E si è concentrato sul tema degli organici, sui quali esistono veri e propri equivoci. Perché in Italia, “c'è stata una stagione in cui si è scritto e sottolineato che i poliziotti e i carabinieri erano troppi: agli inizi degli anni 2000 si diceva che eravamo il paese europeo con il rapporto cittadini-operatori della sicurezza più alto, peccato però che avevamo le quattro mafie più pervasive, un terrorismo interno che nessun altro paese europeo aveva avuto. Siamo poco calvinisti, nel senso che la legge morale non è dentro di noi ma fuori di noi, quindici vuole qualcuno che ogni tanto ci ricordi che la legge va rispettata: ecco perché in questo paese le forze di polizia avevano una certa consistenza”.

Poi il blocco del turn over, “quando andava qualcuno in pensione non si sostituiva, e tutto questo ci ha consegnato una Polizia che doveva essere di 117mila unità e oggi ne ha 98mila, e, cosa più preoccupante, con una media altissima, perché nelle nostre questure veleggiavamo tra 49 e 52 anni. Questa è la prima verità che non possiamo dimenticare, perché ci vorranno anni per colmare i guasti prodotti con il blocco del turn over".

Gabrielli ha quindi osservato: "Ci vogliono procedure concorsuali, e spesso non finiscono come vorremmo, ci vogliono periodi per la formazione. Sono poi state cartolarizzate le scuole, come quella di Vibo Valentia, che per me è un presidio fondamentale: questo significa che nel 2023, se non si porrà rimedio, la dovremo in qualche modo dismettere. Questi sono fatti che sono avvenuti, non fatti che sono capitati per caso".

Secondo il capo della Polizia è necessario poi “recuperare il gap del turn over e le persone che vanno in pensione, quindi servono 60mila unità”. Ma questo non si potrà fare in poco tempo. “Ci vuole tempo, ci vuole raziocinio, ci vuole la consapevolezza che quello che si è prodotto in negativo avrà bisogno di tempo per trovare una soluzione, che non è quella dell'annuncio, non è quella dell'intervento salvifico, che non appartiene all'orizzonte del genere umano. Poi - ha concluso Gabrielli - se arriva qualcuno e impone le mani, bene, ma questa, come direbbe Lucarelli, è un'altra storia”.

Ha quindi parlato dell’aumento di organico a Catanzaro. La questura del comune capoluogo di regione avrà infatti un incremento di 100 uomini. Gabrielli ha quindi aggiunto: "Abbiamo rideterminato gli organici sul territorio nazionale, per una mia scelta ho mantenuto la Questura di Catanzaro in prima fascia non per un atto di generosità ma per una sfida. In base ai dati a nostra disposizione, avremmo dovuto metterla in seconda fascia, ma questo - ha sostenuto il capo della Polizia - nel momento in cui si ritiene che la 'ndrangheta sia l'organizzazione criminale più pervasiva non in Italia ma nel mondo e va combattuta in modo efficace, sarebbe stato un messaggio poco percepibile. Per questo - ha concluso - manteniamo la fascia che necessita in questa realtà di Catanzaro, che avrà un incremento di un centinaio di uomini".

Gabrielli inaugura sezione giovanile Fiamme Oro Catanzaro | "Attraverso lo sport e l'educazione allo sport vogliamo trasmettere il messaggio che la riaffermazione della legalità passa certo dalla repressione, ma soprattutto dalla prevenzione". Con queste parole il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha concluso la cerimonia di inaugurazione della sezione giovanile del gruppo sportivo Fiamme Oro, specialità judo, della Questura di Catanzaro.

Gabrielli, assistito dal questore del capoluogo calabrese, Amalia di Ruocco, ha spiegato la finalità di questa giornata, che, ha detto, "conferma la nostra particolare attenzione a quei luoghi del nostro Paese che presentano le maggiori complessità: aprire una sezione giovanile delle Fiamme Oro ai Parioli magari può dare prestigio ma in questi territori è ancora più importante aggregare i giovani, avvicinarli alle istituzioni, non soltanto dall'alto di una cattedra o pontificando, o dicendo le cose che devono essere fatte ma - ha aggiunto il capo della Polizia - dando l'esempio, utilizzando lo strumento dello sport che, se vissuto nei suoi principi e nei suoi valori originali, è uno straordinario strumento di riaffermazione della legalità, del rispetto degli altri, delle regole".

Alla cerimonia ha partecipato anche il campione olimpico, medaglia d'oro a Sidney 2000, Pino Maddaloni, proveniente da Scampia, una partecipazione che, ha sostenuto Gabrielli, "serve a dimostrare che si può partire da una periferia, e arrivare al podio più alto di competizioni internazionali, serve come stimolo e per stabilire degli obiettivi: se ce l'hanno fatta altri prima di te, puoi farcela anche tu. E questo il messaggio del nostro collega Pino, che è partito dalle periferie meno nobili di una grande e straordinaria città come Napoli ed è arrivato agli alti vertici dello sport nazionale: su questo tipo di messaggi - ha spiegato il capo della Polizia - noi stiamo fortemente investendo".

- A sua volta, il questore Di Ruocco, ha ricordato "i due anni di fatica per arrivare a questa giornata, ma adesso - ha sottolineato - siamo stati ripagati dei nostri sforzi", osservando come "il nostro obiettivo è il passaggio "dal noi al voi" nella quotidianità per avere un mondo migliore: nel capoluogo e a Lamezia abbiamo quartieri difficili che non hanno nulla da invidiare a Scampia, e allora il nostro compito è partire da questi posti, anche attraverso lo sport e dall'attività delle Fiamme Oro, per dare un futuro a questi ragazzi: come ha detto Papa Francesco, ognuno di noi come istituzioni deve fare qualcosa. L'augurio - ha sostenuto la Di Ruocco - è che da questo gruppo possano uscire tante medaglie d'oro ma soprattutto campioni della vita".

Per Maddaloni, infine, "i giovani sono il futuro, per questo noi ci alleniamo per vincere medaglie, ma il vero obiettivo è la formazione delle nuove generazioni e lo sport sotto questo aspetto è uno strumento unico". Il judoka, insieme ad altri componenti delle Fiamme Oro e agli allievi della scuola di judo di Lamezia Terme del maestro Enzo Failla, presidente regionale Fijlkam (federazione italiana judo), ha quindi dato vita a una dimostrazione e una presentazione della disciplina prima della chiusura della cerimonia, alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni e i vertici delle forze dell'ordine sul territorio provinciale.

(ultimo aggiornamento 15:18)