Maxisequestro di beni alla cosca dei Fiarè, sequestrati dalla gdf beni per 5 mil. di euro
Beni, attività economiche e conti correnti bancari, per un valore di circa 5 milioni di euro, sono stati sequestrati dai finanzieri del G.i.c.o. di Catanzaro e del nucleo di polizia tributaria di Vibo Valentia, al boss della 'ndrangheta Nicola Fiarè, 45 anni, esponente di spicco dell'omonima cosca attiva nel comune di San Gregorio d'Ippona. Fiarè è attualmente imputato di partecipazione ad associazione mafiosa a seguito del suo coinvolgimento nell'ambito dell'operazione "Rima" condotta nel 2005 dalla squadra mobile e dalla Dda di Catanzaro. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal tribunale di Vibo Valentia che ha accolto la proposta avanzata dal procuratore della repubblica di Catanzaro Antonio Vincenzo Lombardo al termine di indagini economico-patrimoniali svolte dalla Guardia di Finanza. Gli investigatori sono riusciti, a ricostruire in capo a Fiarè un notevole patrimonio costituito, prevalentemente, da beni immobili e società, detenuti sia direttamente che attraverso prestanome, il cui valore è risultato sproporzionato rispetto alle sue capacità economico-reddituali. Le indagini hanno fatto luce su un complesso intreccio di rapporti commerciali e societari gestito da Fiarè, soprattutto nella città di Roma, dove da qualche tempo aveva stabilito la propria residenza ed il centro principale dei suoi affari. In particolare, oltre a operazioni di compravendita nel settore immobiliare, nel giro di pochi anni Fiarè aveva acquisito nella capitale, attraverso alcune società a lui riconducibili, il controllo di diverse attività commerciali, alcune delle quali cedute nel tempo.
I beni sequestrati | Fra le attività economiche individuate nella capitale ed ancora in suo possesso figurano una società di gestione di esercizi commerciali (bar, tabaccherie) ed una ditta individuale operante nel settore dei pubblici spettacoli, entrambe sottoposte a sequestro. Secondo le indagini, Fiarè avrebbe attribuito ad altre persone in modo fittizio la titolarità di due note società operanti nel settore dell'organizzazione di pubblici spettacoli di cui, però, manteneva il pieno controllo gestionale. Fra i beni sottoposti a sequestro nel territorio del vibonese figura anche una lussuosa villa su tre piani, della superficie complessiva di oltre 400 mq circa, ubicata a San Gregorio d'Ippona.