‘Solo per colpa di essere nati’. Visita di Leo Westen sopravvissuto allo Shoah
"Una splendida mostra che mette insieme l’arte con i laboratori didattici e i contenuti multimediali con l’obiettivo di coinvolgere soprattutto le scuole. Ci sarà l’impegno da parte mia a mettere a disposizione documenti e materiali utili che possano arricchire questo percorso perché la Calabria è un punto di riferimento per la storia e la memoria ebraica”.
Con queste parole, Leo Westen, uno dei sopravvissuti alla Shoah, ha espresso il proprio commento sulla mostra “Solo per colpa di essere nati”, in corso al Complesso San Giovanni di Catanzaro e promossa dalla 4culture Srls e da E-bag Srl, nell’ambito degli eventi culturali sostenuti dalla Regione Calabria.
Lo straordinario visitatore, in Calabria per alcuni impegni personali, ha avuto modo di apprezzare l’esposizione delle opere dell’artista newyorkese Frank Denota dedicate al tema dell’Olocausto con un omaggio particolare anche al territorio calabrese e ai segni lasciati dal campo di internamento fascista di Ferramonti di Tarsia.
Westen, la cui madre era di origini ebraiche calabresi, ha raccontato la propria tragica esperienza vissuta alla tenera età di due anni: “era il 1944, in un paesino in provincia di Vicenza, quando fummo catturati e caricati dai nazifascisti su un treno fino a Trento e da lì dritti fino al campo di concentramento di Mauthausen. Fu uno shock tremendo. Ci sistemarono in una baracca, insieme a mia madre. Ho ancora impresso nella mente l’odore dei forni crematori, le distese di corpi che finivano giù dalla scala della morte, il sangue dappertutto. Trascorsero otto mesi prima dell’arrivo degli americani e occorsero due anni e mezzo affinché potessero dichiararci clinicamente guariti”.
Westen, oltre ad esprimere il proprio legame d’affetto con la Calabria, nell’occasione della visita alla mostra ha voluto ricordare un personaggio calabrese ancora poco conosciuto e legato alla storia dell'Olocausto: “durante l'occupazione tedesca nel corso della seconda guerra mondiale, Angelo De Fiore, poliziotto divenuto poi questore, nato in provincia di Cosenza, salvò la vita di centinaia di ebrei strappandoli alla deportazione. Nel 1969 fu dichiarato giusto tra le nazioni, un vero eroe alla cui memoria le istituzioni dovrebbero tributare il giusto riconoscimento”.
I bambini e il tema dell’infanzia sono al centro della mostra di Catanzaro e Westen ha voluto così offrire la propria preziosa testimonianza: “i bambini non dimenticano, quei ricordi rimangono scolpiti e nessuno può cancellarli. I nazisti sparavano ai neonati come fosse un tiro a segno e anche io fui vittima di crudeli esperimenti. Il pericolo dell’antisemitismo è costante e oggi, più che mai, bisogna stare attenti. La storia ha conosciuto numerosi genocidi e viviamo un tempo in cui al rischio dello sconvolgimento bisogna contrapporre il bisogno di pace”.
Una riflessione importante a sostegno dell’evento espositivo che prosegue il proprio percorso didattico aperto alla partecipazione di tutte le scuole. La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 09.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30, escluso il lunedì.