‘Ndrangheta: revocata la sorveglianza speciale al figlio del boss “Vetrinetta”
Nessuna sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Limbadi per Giuseppe Mancuso, 42 anni figlio del defunto boss della 'ndrangheta Pantaleone Mancuso, detto “Vetrinetta”.
È quanto ha deciso la Corte d'Appello di Catanzaro, Sezione Misure di Prevenzione, che ha revocato il provvedimento, dal momento che per i giudici mancherebbe la prova dell'attuale pericolosità sociale dopo la prima misura di sorveglianza per tre anni decisa nel 2006.
Ma non solo, secondo i magistrati la proposta di sorveglianza speciale non si è confrontata con la sentenza assolutoria dal reato di associazione mafiosa decisa nei confronti di Giuseppe Mancuso dal Tribunale di Vibo Valentia, al termine del processo di primo grado (il pm Marisa Manzini aveva chiesto la condanna a 19 anni di reclusione) che è finito con la condanna solo ad un anno e sei mesi per violenza privata.
I giudici della Sezione Misure di Prevenzione hanno anche sottolineato la mancata valorizzazione delle dichiarazioni del pentito Andrea Mantella che sminuisce il ruolo del 42enne all'interno della stessa famiglia di Limbadi.