‘Ndrangheta, confiscati beni per 60 milioni ad imprenditore vibonese

Vibo Valentia Cronaca

La Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro ha confiscato società, beni mobili ed immobili e risorse finanziarie, per un valore di circa 60 milioni di euro, riconducibili a Giuseppe Prestanicola, 58 anni, di Soriano Calabro, nel vibonese, considerato imprenditore di riferimento della cosca Mancuso di Limbadi. Il Tribunale ha anche sottoposto Prestanicola alla sorveglianza speciale con l'obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per 5 anni.

Prestanicola era stato arrestato nell'ambito di un'indagine coordinata dalla DDA di Catanzaro, con l'accusa, tra l'altro, di concorso in associazione mafiosa. In particolare, l'uomo avrebbe agevolato il clan Mancuso nel sistema di aggiudicazione, organizzazione ed esecuzione degli appalti pubblici concernenti la realizzazione dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria.

Il provvedimento di confisca è stato adottato dal Tribunale di Vibo Valentia ai sensi della normativa antimafia, su proposta del Direttore della Dia ed ha interessato 140 unità immobiliari (tra appezzamenti di terreno, appartamenti ed altri fabbricati), 90 veicoli, numerosi conti correnti e le imprese: "Calcestruzzi F.lli Prestanicola srl", con sede a Soriano Calabro (VV); "Calcestruzzi San Domenico srl", con sede a Soriano Calabro (VV); "Precave s.r.l.", con sede a Pizzo (VV); ditta individuale "Prestanicola Giuseppe", con sede in Soriano Calabro (VV); ditta individuale "Prestanicola Domenico", con sede in Soriano Calabro.

Il decreto del Tribunale riporta che Prestanicola, avrebbe consentito “l'infiltrazione della criminalità mafiosa, rappresentata, nella fattispecie, dall'associazione mafiosa Mancuso (associazione mafiosa riconosciuta con sentenza di primo e secondo grado)… nel sistema di aggiudicazione, organizzazione ed esecuzione degli appalti pubblici concernenti la realizzazione dell'autostrada in Calabria…(ndr. la Salerno-Reggio Calabria)…".

In ordine alla pericolosità sociale dell’imprenditore, nel provvedimento a cui si è dato esecuzione, si legge:"…sussistono infatti gravi indizi di appartenenza del Prestanicola Giuseppe ad associazioni di stampo mafioso rivelatrici di una scelta criminale ben radicata, rispetto alla quale nessuna evidenza … dimostra l'inattualità della pericolosità sociale. Ed invero emerge dagli atti una relazione di contiguità del PRESTANICOLA GIUSEPPE con associazioni mafiose operanti sul territorio del Vibonese, in particolare con la cosca Mancuso e con altre a questa legate. Contiguità dimostrata da una vera e propria comunanza di interessi tra l’attività estorsiva operata dai clan malavitosi ai danni delle imprese appaltatrici di lavori - di grande rilevanza economica - per l’ammodernamento della autostrada Salerno - Reggio Calabria e la cospicua attività imprenditoriale svolta dal proposto avente ad oggetto forniture, in particolare di materiale (sabbia, calcestruzzo e inerti) e di macchinari (c.d. noli a freddo), per l’esecuzione dei lavori appaltati. Comunanza di interesse evidentemente implicante un rapporto fondato sulla fiducia e sull’aspettativa di vicendevoli vantaggi, resa concreta dalla messa a disposizione delle potenzialità economiche dell’organizzazione imprenditoriale del PRESTANICOLA ed i particolare della capacità della stessa di relazionarsi in regime forzatamente monopolistico con gli appaltatori destinatari delle richieste estorsive al fine di far transitare, occultata nella remunerazione per le forniture e i servizi resi dall’impresa subappaltatrice, la tangente estorsiva destinata alle cosche mafiose. …".


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