Per gli inquirenti era completamente abusiva: scatta il sequestro per la casa famiglia “La Margherita”
Una storica casa famiglia per anziani che avrebbe esercitato abusivamente l’attività, ovvero senza alcuna autorizzazione sanitaria e amministrativa.
Questa almeno la tesi degli inquirenti che stamani hanno fatto scattare il sequestro per la “La Margherita” - struttura nota a Reggio Calabria - ed eseguito dalla Guardia di Finanza del capoluogo al termine di un’ispezione effettuata su delega della Procura della Repubblica.
L’indagine - coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri e dall’Aggiunto Gerardo Dominijanni, sotto la direzione del Sostituto Nunzio de Salvo – è stata approfondita con la collaborazione dell’Asp e di un medico geriatra.
Secondo gli investigatori la casa famiglia avrebbe ospitato 17 anziani ai quali non avrebbe offerto alcuna assistenza medica qualificata, nonostante - e come emergerebbe dai riscontri - agli ospiti venissero somministrati tra l’altro una serie di farmaci.
Elemento quest’ultimo che ha portato le fiamme gialle a ritenere dunque di poter contestare alla struttura l’esercizio abusivo della professione, non avendo le qualifiche sanitarie necessarie.
Tra l’altro si contesta anche la violazione di norme igienico-sanitarie relativamente alla fornitura del cibo agli ospiti e al sovraffollamento della stessa casa famiglia.
Inoltre, il medico geriatra che ha collaborato alle investigazioni, dopo aver analizzato la situazione clinica di tutti i pazienti, rilevando per la maggior parte di loro l’assenza delle cartelle cliniche necessarie per effettuare una compiuta anamnesi, ha consigliato alle rispettive famiglie degli anziani il trasferimento in strutture idonee a ospitarli.
Nella quasi totalità dei casi, sono state così individuate delle residenze sanitarie assistenziali ovvero delle strutture che potessero garantire un’idonea assistenza specializzata.