Flai-Cgil Calabria, riunito il Coordinamento immigrazione
“Da sempre attenti ai problemi dei migranti, del lavoro migrante, della solidarietà e dell’integrazione, e con l’intento di elaborare una riflessione su questi temi oltre che su quello dell’emersione dal lavoro nero, purtroppo ancora molto diffuso nel settore agro-pastorale, questa mattina si è riunito a Lamezia Terme il Coordinamento immigrazione regionale della Flai-Cgil Calabria.” – Lo si legge in una nota della stessa Segreteria regionale Flai-Cgil Calabria -
“A questo importante appuntamento – si legge ancora - hanno partecipato tutti i segretari territoriali della categoria, insieme alla segreteria regionale, guidata dal segretario Flai-Cgil Calabria, Bruno Costa, e alla segretaria nazionale della Flai-Cgil Sara Palazzoli. La ricca discussione si è focalizzata sulla questione dei migranti in Calabria, occupati nelle aziende agricole di tutto il territorio regionale, evidenziando della necessità di applicare la Legge 199, meglio conosciuta come legge contro il caporalato, in quanto lo sfruttamento dei lavoratori agricoli in Calabria è un fenomeno ancora molto presente in tante filiere importanti per l'agricoltura calabrese, come ad esempio quello degli agrumi ed anche della cipolla rossa di Tropea.”
“Applicare la legge 199, dunque, - si legge nel comunicato - significa far uscire da condizioni di sfruttamento i lavoratori migranti ma anche autoctoni che lavorano alle stesse condizioni, e far sì che i lavoratori e le lavoratrici abbiano dignità è libertà. In questa direzione, anche i prodotti IGP o di eccellenza della Regione devono avere alla base il marchio etico che significa anche rispettare il lavoro ed i lavoratori in tutti i loro diritti, compresi anche la sicurezza nei luoghi di lavoro e la salubrità degli stessi. Inoltre, si è convenuti sul fatto che sia necessario rilanciare il Protocollo proposto alla Prefettura di Reggio Calabria, per porre fine alle condizioni di assoluto degrado in cui sono costretti a vivere centinaia di lavoratrici e lavoratori extracomunitari che ancora oggi trovano riparo all’interno della tendopoli di San Ferdinando.”
“Per la Flai-Cgil Calabria – si legge infine - concretizzare l’utilizzo dei moduli abitativi, così come è stato promesso nei mesi precedenti da parte della Regione Calabria, è l’unico segnale chiaro e risolutivo verso lo smantellamento delle baraccopoli. L’impegno della Flai Cgil Calabria continuerà come sempre in questa direzione per avviare un processo di reale di cambiamento dello stato di cose attuali.”