Puccio (Pd): “direzione naturale e scelta responsabile l’unificazione di Mater Domini e Ciaccio”
“L’approvazione da parte della competente Commissione del Consiglio regionale delle proposte di legge unificate per l’integrazione delle aziende sanitarie “Pugliese-Ciaccio”, “Mater Domini” e dell’ospedale di Lamezia Terme è un risultato da salutare con soddisfazione”.
Lo ritiene Giovanni Puccio Responsabile organizzativo Pd Calabria.
“Innanzitutto perché – pensa Puccio - consente la nascita della più grande azienda del Sud d’Italia con diversi presidi allocati sull’intero territorio provinciale che risponderà ancora di più e meglio alle istanze provenienti non solo dal resto della Calabria ma che si porrà anche come punto di riferimento per tutte quelle provenienti dall’intero Meridione. L’integrazione di tutti i poli sanitari, infatti, consentirà un’organizzazione più efficace sotto diversi aspetti: evitando duplicazioni di funzioni e doppioni di reparti e puntando all’ottimale utilizzazione delle risorse umane e strumentali, consentendo, nel contempo, anche una riduzione dei costi complessivi”.
Il tutto avendo come obiettivo finale la più alta ed adeguata risposta alle esigenze di servizi ed assistenza sanitaria di cui la nostra Regione necessita. L’integrazione fra gli attuali Poli, inoltre, consentirà ad ognuno di essi di proseguire e sviluppare ancor di più le proprie caratteristiche: il “Pugliese-Ciaccio” per quanto riguarda le fasi di emergenza-urgenza, il “Mater Domini” per la didattica universitaria e la ricerca, l’ospedale di Lamezia Terme quale presidio da rilanciare sfruttando le potenzialità della struttura e la sua centralità che lo distingue per valenza regionale” – avanza la nota.
“Come si evince, - continua - quindi, non si tratta di una fusione a “freddo” di strutture già operanti e con vocazioni assistenziali diversificate, ma della volontà di mettere in “rete” aziende e servizi ottimizzando risorse, valorizzando le professionalità esistenti, recuperando spazi e servizi sul territorio, puntando alla ricerca. Un atto, quindi, per dotare la Calabria anche di una pianificazione e di un programma che poggi su due principali pilastri: i presidi territoriali di prevenzione, diagnosi e cura e alti livelli di specializzazione in “Hub” regionali”.
“E’ stato un lavoro lungo ma proficuo, avviato grazie alla volontà politico-amministrativa della Regione, del presidente Oliverio, del delegato Pacenza nonché del Dipartimento regionale, che ha avuto un prologo significativo con l’intesa politico-istituzionale tra la Regione Calabria e l’Università “Magna Graecia”, ben accolta anche dai Ministeri competenti e che si è concluso con il voto unanime della Terza Commissione del Consiglio regionale, dove sono rappresentate forze politiche di diversa estrazione. Anche questo è un fatto che deve essere rimarcato quale elemento positivo e propulsore. La decisione presa nelle scorse ore, infatti, è la dimostrazione che quando si abbandonano posizioni “campanilistiche” o presunte “supremazie” e si guarda al solo ed esclusivo interesse dei cittadini, il risultato non può che essere positivo” – prosegue ancora la nota.
“Aver abbandonato da parte delle varie forze politiche la vecchia pratica di addossarsi a vicenda la “colpa” di un sistema sanitario regionale che non funziona adeguatamente, aver messo da parte interessi politico-elettorali ed aver guardato alla realtà con senso di responsabilità istituzionale, sono elementi che, a mio avviso, devono essere esaltati. Allo stesso modo della compartecipazione nelle scelte adottate da parte dell’Ufficio del Commissario per il piano di rientro sanitario che ha condiviso pienamente il progetto di integrazione”.
“Dopo quella che possiamo definire la “naturale” approvazione del Consiglio regionale la sfida sarà quella di provvedere in tempi certi e rapidi alla nascita della nuova struttura sanitaria. Su questo aspetto – closa - il Partito Democratico calabrese proseguirà a mantenere alta l’attenzione mettendo in campo ogni utile iniziativa che agevoli il percorso ormai definitivamente tracciato”.