Catanzaro. Assessore Talarico su suddivisione della città in macroaree
“La nuova suddivisione della città in cinque macroaree non farà assolutamente scomparire i rioni e i quartieri storici di Catanzaro, così come qualcuno maldestramente vorrebbe far credere, ma anzi li valorizzerà e adeguerà la città alle altre normali città italiane. La delibera di Giunta, serve ad allineare il Capoluogo di Regione, non solo alle grandi realtà urbane, ma anche a quelle più piccole. Infatti, la suddivisione del territorio urbano in città come Roma, Milano,Torino è stata realizzata già da diversi anni, per facilitare non solo l’identificazione dei luoghi e delle zone a chi arriva da fuori, ma anche alle Amministrazioni per la riorganizzazione territoriale delle stesse. Per esempio Roma, giusto per “illuminare” qualche personaggio locale dalla critica facile e strumentale, è suddivisa secondo tre tipologie: una amministrativa, una urbanistica e una storica o toponomastica. In base alla suddivisione Amministrativa, la Capitale, è divisa in 19 municipi (o circoscrizioni), dal punto di vista urbanistico in 155 zone, mentre per quel che riguarda quella Toponomastica in 116 comprensori, 22 rioni, 35 quartieri, 6 suburbi e 53 zone che formano l’Agro Romano. Ovviamente qualcuno potrebbe obiettare che Roma, Milano, Torino sono grandi città e che tale suddivisione è necessaria. Tuttavia, però, questo tipo di “riorganizzazione” territoriale la possiamo trovare anche in centri piccoli e grandi della nostra Provincia, basterebbe recarsi a Lamezia, Soverato o addirittura a Curinga per verificare che esiste già una cartellonistica ad hoc che suddivide questi centri in base all’orientamento geografico e territoriale. Evidentemente, coloro che si lamentano di quanto previsto dalla delibera di Giunta voluta dal sottoscritto, devono polemizzare, magari per indicazioni politiche, sul mio operato. A conferma di ciò, ricordo a me stesso e ai Catanzaresi, che già esiste una cartellonistica sperimentale in città che indica la macro area in cui ci si trova. Cito il caso di Catanzaro Est, più precisamente del quartiere Barone. In questo cartello, come si può notare, viene sia evidenziata la macro area, che il quartiere di riferimento. Questo serve per il traffico in entrata, soprattutto per chi non conosce la vastità (25 km dal quartiere S. Elia al quartiere Lido) del territorio comunale, facilitandone ovviamente l’orientamento e i relativi spostamenti. E’ quindi una necessità che risponde alle moderne esigenze di una città, che come Catanzaro, sta crescendo e si sta espandendo dal punto di vista urbanistico. Basti pensare che, ancora oggi, diverse zone e quartieri vengono addirittura identificate come se fossero Comuni a se stanti, sminuendo, quindi, anche l’immagine di Catanzaro. Ovviamente scompariranno quei cartelli blu con scritta bianca, che secondo il codice della strada indicano i comuni e non i quartieri, e che in città se ne trovano in diversi punti contribuendo a confondere cittadini e visitatori. Se fosse già installata la nuova Cartellonistica simile a quella ubicata in località Barone, certi errori non si verificherebbero. Inoltre, grazie a questa suddivisione, si avranno chiare indicazioni utili a facilitare l’orientamento, si evidenzieranno i nomi dei quartieri e della macroarea in cui si trovano e sarà promosso e divulgato lo slogan della città tra i due mari. Così si cercherà di porre fine a questa inutile e sterile “contrapposizione”, tra i quartieri e i rioni cittadini, perché, alla fine dei conti, siamo tutti Catanzaresi”.