Lettura. Sottoscritto accordo tra il carcere di Arghillà e la Biblioteca De Nava
È stata sottoscritta la convenzione tra il Comune - Biblioteca comunale “P. De Nava” e la Direzione della Casa circondariale di Reggio Calabria – Arghillà. Il documento prevede l’instaurarsi di un solido rapporto di collaborazione tra i due Enti teso a trasformare la biblioteca del carcere da luogo di conservazione dei libri in "cantiere di formazione" per attività culturali e informative, il tutto nel rispetto delle misure di sicurezza adottate dall’istituto penitenziario.
L’assessore Irene Calabrò, alla presenza del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale Agostino Siviglia ed accompagnata dal personale della Biblioteca Comunale “P. De Nava”, ha dato avvio al programma delle attività, accolti dal direttore della casa circondariale di Reggio Calabria e dai funzionari Maria Pollino e Domenico Speranza.
L'Ordinamento penitenziario stabilisce, infatti, che presso ogni istituto debba essere organizzato un servizio di biblioteca, anche attraverso intese con biblioteche e centri di lettura pubblici. Il personale comunale, coordinato dall’assessorato alla Valorizzazione del Patrimonio culturale, supporterà i detenuti incaricati della gestione della biblioteca del penitenziario facilitando l'apprendimento delle tecniche di catalogazione e di revisione del patrimonio documentario. All'interno della Casa circondariale la Biblioteca comunale, oltre a prestare i testi del proprio patrimonio, promuoverà lo scambio interbibliotecario ed incrementerà la dotazione libraria della biblioteca penitenziaria.
Il Comune per l’occasione ha consegnato circa 200 volumi alla direzione della casa circondariale per l’avvio del progetto.
"Si tratta di un'iniziativa significativa - dichiara l'Assessore Irene Calabrò - che arricchisce la nostra Biblioteca e supporta la Direzione del carcere a dotare l'Istituto di un servizio che può essere di grande aiuto al percorso di inclusione sociale dei detenuti creando uno spazio utile a superare l'isolamento e la deprivazione culturale. Riteniamo fondamentale promuovere il valore della cultura come strumento per il recupero sociale delle persone sottoposte ad esecuzione di pena e porteremo avanti progetti che possano facilitare anche il recupero del rapporto genitoriale all’interno delle mura carcerarie attraverso il progetto Nati per Leggere già attivo presso la Biblioteca De Nava. Leggere non può essere un privilegio riservato a pochi: è un diritto universale della persona sancito dalla Carta del Lettore ed è un’opportunità da favorire anche nell’interesse collettivo mediante appositi servizi pubblici. Su richiesta del Direttore si è concordato di estendere le attività oggetto della convenzione anche al Plesso San Pietro”.