Tentato omicidio a Catanzaro, assolto da favoreggiamento
In primo grado era stato condannato perché ritenuto colpevole di favoreggiamento nei confronti di un uomo accusato di tentato omicidio, ma oggi la Corte d'appello ha dichiarato il venire meno di quell'accusa a carico di Riccardo Garcea, 50 anni, di Sellia Marina (Catanzaro), per intervenuta prescrizione. I fatti che videro Garcea finire coinvolto in questo procedimento (l'uomo ne ha infatti un altro in corso per l'accusa di usura ed estorsione a seguito dell'inchiesta battezzata "Cravatta spezzata") risalgono al 2001, a seguito di quello che gli investigatori ricostruirono come un tentato omicidio commesso da Emilio Di Cicco ai danni di Rinaldo Siracusa, un uomo che all'interno di un ascensore in uno stabile di via Pascali, a Catanzaro, si vide minacciare dal primo che stringeva in pugno una pistola, dalla quale parti' un colpo che lo feri'. Alcuni giorni dopo i carabinieri rintracciarono Di Cicco in montagna, a Villaggio Mancuso (Cz), dove si trovava assieme a Garcea, e gli trovarono pistola e caricatore, e cosi' il primo fini' accusato di tentato omicidio ed il secondo di favoreggiamento. Un'ipotesi di reato, quella a carico di Garcea (l'uomo e' difeso da Pietro Funaro), per la quale ormai non si terra' piu' alcun giudizio.