Ferro (FdI): “insulti ad atleta serbo della Virtus Basket, comportamento deprecabile”
"Rivolgo la mia solidarietà e la mia vicinanza al giovane cestista Nicola Markovic, e a tutti i compagni della compagine catanzarese della Mastria Vending Virtus Under 18 Eccellenza guidata dal coach Antonio Cerone, per i gravi insulti razzisti che sono stati rivolti all’atleta serbo nel corso della partita giocata ieri a Bari contro la formazione del Cus”.
E’ quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia, onorevole Wanda Ferro, che prosegue: “si è trattato di un episodio così grave che ha spinto la squadra catanzarese, per solidarietà verso il proprio compagno, a smettere di giocare la gara, che pure volgeva al termine. La vicenda, denunciata dalla società catanzarese, è stata tra l’altro confermata dal Cus Bari Basket, che con un comunicato ha preso le distanze da ogni forma di razzismo e, condannando il comportamento del proprio tesserato, ha comunicato di averlo escluso dalle attività agonistiche della società. Una presa di posizione da apprezzare - commenta Wanda Ferro - perché punta a riaffermare quei valori di solidarietà e rispetto dell’avversario che sono alla base della pratica sportiva, soprattutto giovanile".
"Resta da comprendere - aggiunge - come sia stato possibile che il direttore di gara non abbia preso alcun provvedimento, nel corso della gara, nei confronti dell’atleta responsabile di un tale deprecabile comportamento, arrivando persino ad espellere dal parquet, per proteste, il giovane fatto oggetto di insulti".
"Lo sport - conclude Wanda Ferro - è un eccezionale strumento di integrazione, soprattutto tra i più giovani, perché promuove la conoscenza reciproca, il rispetto, la solidarietà e la sana competizione: l’affetto dimostrato dai compagni a Nicola Markovic è una dimostrazione della solidità di questi valori. Proprio per questo non sono accettabili cali di attenzione o atteggiamenti superficiali da parte di chi, rappresentando nei diversi ruoli le istituzioni sportive, ha il dovere di garantire il rispetto delle regole e la correttezza delle attività agonistiche”.