Cgil Calabria attacca il Governo: “basta chiacchiere, servono risorse per la rete ferroviaria. Indetto sciopero”

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“Quanto sta accadendo sulla rete ferroviaria calabrese conferma la mancata manutenzione della linea e dei treni che viaggiano in Calabria. Il primo soggetto che deve agire è il Governo nazionale e, soprattutto, il Ministro dei trasporti Toninelli in quanto le FS espletano un essenziale servizio pubblico in tutto il territorio nazionale e la Calabria, anche in questo periodo di “autonomia differenziata”, è penalizzata da scelte che la relegano sempre più a territorio marginale”.

“E', dunque, una scelta politica in continuità con azioni di governo nordiste e di destra e di cui la componente di governo espressione del Ministro Toninelli è ormai ininfluente nelle decisioni rilevanti per il Paese e il Mezzogiorno. In secondo luogo, c'è una responsabilità di chi governa la Regione. La Calabria è, infatti, l'unica regione d'Italia a non aver sottoscritto il Contratto di servizio con Trenitalia. Infatti, per i servizi ferroviari sulla rete nazionale, la Regione ha stipulato un contratto di servizio per il periodo 2009-2014 con Trenitalia mentre per il periodo 2015-2017 le parti si sono accordate per un rinnovo triennale, invece del rinnovo di sei anni (2015-2020) originariamente previsto”.

Cgil Calabria spiega che: “a decorrere dal 2018 si sarebbe dovuto sottoscrivere un contratto di servizio per un periodo di 15 anni. Invece, dopo un anno e mezzo, il Contratto di servizio non c'è con gravi conseguenze per la qualità e quantità dei servizi offerti ai calabresi. Non solo, ma si continua a viaggiare su treni ormai scartati anche dalle altre regioni che invece investono ingenti risorse in nuovi treni, modernizzando il materiale rotabile e rendendolo più sicuro. In terzo luogo, c'è una responsabilità del gruppo FS. La teoria che per anni veniva sussurrata era relativa alla scarsa capacità commerciale della Calabria, il cui mercato non consentiva grandi investimenti: abbiamo assistito dunque alla eliminazione della lunga percorrenza, alla chiusura delle biglietterie, di numerose stazioni e con una rete ferroviaria colabrodo, insicura e inefficiente”.

“Facciamo alcuni esempi concreti solo negli ultimi 4 mesi: il 31 ottobre 2018 si rompe la rotaia in località Villapiana con interruzione dalle ore 2,50 alle 5,45; giorno 11 novembre nuova rottura del binario fra S.Andrea dello Jonio e Badolato con interruzione fra le 8,06 e le 12,20 con un ritardo dei treni di 120 minuti; il 5 dicembre a Policastro si rompe la rotaia e la “ganascia” con interruzione di due ore; il 23 gennaio 2019 rottura della rotaia fra Capo Bonifati e Cetraro; l'11 febbraio la rottura avviene a S. Nicola Varco. Ovviamente, non dimentichiamo la rottura di ben due metri di binario nella galleria Santomarco avvenuta l'anno scorso che poteva causare una strage” – batte ancora l’organizzazione sindacale.

“Il ritardo occorso sabato al “frecciargento” o il guasto al regionale nella galleria fra Paola e Cosenza dei giorni scorsi vanno, dunque, inquadrate in un contesto più ampio e preoccupante, in una rete ferroviaria poco manutenuta, dove per anni gli investimenti sono stati insufficienti e con un rapporto Stato-FS-Regione tutto a svantaggio della Calabria. Per la Calabria occorrono non parole ma risorse, tante risorse: quelle per la manutenzione ordinaria e straordinaria, quelle per rafforzare la linea tirrenica con l'alta capacità per arrivare in 4 ore da Reggio a Roma, quelle per elettrificare la linea jonica, quelle per comprare nuovi treni e materiale rotabile moderno. Risorse necessarie per rendere civile e moderna questa Regione, il resto sono lamenti e piagnistei inutili che sentiremo ripetersi al prossimo ritardo, alla prossima rottura di binario, alla prossima soppressione. Anche per questo i sindacati di categoria regionali il prossimo 22 marzo hanno annunciato lo sciopero dei ferrovieri”.