Provinciali, rieletto in consiglio Felice D’Alessandro

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“Un risultato che premia il lavoro svolto finora e, allo stesso tempo, mi carica di ulteriori responsabilità nei confronti dei cittadini. Non dobbiamo mai dimenticare la direzione della nostra azione amministrativa, sempre rivolta al dialogo e al miglioramento delle nostre comunità”.

E’quanto afferma il consigliere provinciale e sindaco di Rovito Felice D’Alessandro, commentando la rielezione nell’assise guidata dal presidente Francesco Iacucci.

“Anime e sensibilità politiche diverse – spiega D’Alessandro - convivono e trovano una sintesi virtuosa nel governo della Provincia, inseguendo un obiettivo principale: il bene comune. Ringrazio – sottolinea il consigliere provinciale - i tanti amministratori che mi hanno sostenuto e votato in questa tornata elettorale. E sono particolarmente soddisfatto del dato emerso dall’area urbana Cosenza-Rende”.

“In generale – sostiene Felice D’Alessandro analizzando il voto – il risultato raggiunto nasce soprattutto da scelte libere e sganciate da appartenenze, è figlio di un lavoro capillare svolto nel corso degli anni ed è un riconoscimento da parte di chi ha deciso di affidarmi questa responsabilità politica e amministrativa. Pur essendo un’elezione di secondo grado – precisa il primo cittadino di Rovito - dobbiamo fare in modo, con il nostro operato quotidiano, di allontanare la percezione – purtroppo molto diffusa – che si tratti di un voto con una carenza di legittimazione”.

“Da qui, però, occorre dare una spinta nuova e forte – afferma Felice D’Alessandro - verso un dibattito che io auspico condiviso da tutte le forze politiche, culturali e sociali, in grado determinare il ripensamento il ruolo delle Province, considerando un possibile e ritorno all’elezione diretta da parte dei cittadini. Il Partito Democratico non può sottrarsi a questo dibattito. E la sua anima riformista deve trovare modi e spazi per veicolare – stimolando dibattiti e dialogo costanti - questo tema nella sua agenda politica”.

“Una riflessione, di certo non facile e superficiale, mi porta a riconsiderare – termina il consigliere provinciale del Partito Democratico - il problema alla luce del regionalismo. Forse è arrivato il momento di riflettere a fondo su ruolo, funzioni e futuro delle Regioni all’interno dell’architettura istituzionale”.