Commercialisti: messaggi diffamatori su Whatsapp, denuncia dell’Ordine alla Procura
Il Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Catanzaro Dott.ssa Rosamaria Petitto si è rivolto alla Procura della Repubblica di Catanzaro per denunciare la ricezione, negli ultimi mesi, di molteplici scritti calunniosi e diffamatori che ledono l’immagine del Consiglio dell’Ordine che rappresenta e degli Iscritti.
"Dopo l’ultimo episodio scritto, falso sia nel nome del sottoscrittore che ancor più nei contenuti, gravemente lesivo del decoro e dell’onore dell’Organismo e dei singoli consiglieri nominativamente indicati, diffuso fra i colleghi commercialisti mediante Whatsapp, il Presidente, in rappresentanza del Consiglio dell’Ordine, ha ritenuto necessario richiedere l’intervento della Procura della Repubblica affinché vengano individuati i responsabili di tali atti vergognosi e riprovevoli". - Lo si legge in un comunicato diffuso dall'Ordine -
"Questi soggetti, infatti, - si legge ancora - vilmente celati dietro lo scritto anonimo hanno attivato una vera e propria macchina del fango con l'intento di colpire l’operato di seri professionisti che si sono messi al servizio della categoria garantendo, con impegno e grande senso di responsabilità, l’esclusivo interesse dei propri iscritti e della legalità".
"L’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili - si legge infine - è un ente pubblico non economico ed è diretto a tutelare la fede pubblica e l’esercizio della professione e della funzione anche sociale che viene svolta dal commercialista. In tale contesto è quanto mai necessario punire i comportamenti delittuosi che hanno come unico scopo coartare proditoriamente il ruolo istituzionale dell’Ordine e che ove riconducibili a professionisti iscritti all’Albo saranno severamente valutati anche disciplinarmente.
L’Ordine è aperto a tutti gli Iscritti e deve poter svolgere il ruolo di rappresentanza della categoria con serenità e senza timore di vedere la propria attività limitata in alcun modo da minacce e calunnie."